Il fascino dell’ignoto, specialmente quando si nasconde nelle profondità oceaniche, ha sempre stimolato la nostra immaginazione. Tra le storie più avvincenti e dibattute del mondo sottomarino, spiccano quelle relative a presunte “piramidi sotto il mare“. Da Yonaguni in Giappone alle enigmatiche formazioni al largo delle Azzorre, queste scoperte hanno acceso il dibattito tra scienziati, archeologi e appassionati di misteri, sollevando una domanda fondamentale: sono queste strutture opera dell’uomo o formazioni naturali?

Yonaguni: Il Monolito Controverso del Giappone
La scoperta più celebre e discussa di una “piramide sottomarina” è senza dubbio il Monumento di Yonaguni, al largo dell’isola omonima in Giappone. Riscoperto da un subacqueo locale nel 1986, questa imponente struttura rocciosa presenta terrazze, gradini e angoli che sembrano incredibilmente regolari, quasi scolpiti da mano umana. Alcuni ricercatori, tra cui il professor Masaaki Kimura dell’Università Ryukyu, sostengono che si tratti dei resti di un’antica città sommersa, forse risalente a oltre 10.000 anni fa, quando il livello del mare era significativamente più basso.
Le prove a favore dell’origine artificiale includono presunti fori per paletti, incisioni e addirittura sculture che ricordano animali. Se confermata, Yonaguni riscriverebbe la storia delle civiltà preistoriche, suggerendo l’esistenza di culture avanzate molto prima di quanto si pensi.
Tuttavia, la comunità scientifica dominante è più cauta. Molti geologi ritengono che Yonaguni sia una formazione naturale, creata da processi di erosione e fratturazione della roccia lungo linee di faglia. La regolarità apparente sarebbe frutto di processi geologici che agiscono su tipi specifici di roccia arenaria e conglomerata, con l’aiuto delle correnti oceaniche. Il dibattito su Yonaguni rimane acceso, simboleggiando la complessità dell’interpretazione delle evidenze sottomarine.
Le “Piramidi” delle Azzorre e le Ipotesi Atlantidee
Un’altra scoperta che ha alimentato il fuoco delle speculazioni è quella di presunte strutture piramidali al largo delle Azzorre, nell’Oceano Atlantico. Nel 2013, un navigatore portoghese, Diocleciano Silva, affermò di aver rilevato con il suo sonar una struttura piramidale sottomarina perfettamente orientata in base ai punti cardinali, a una profondità di circa 40 metri tra le isole di São Miguel e Terceira.
La notizia, benché accolta con scetticismo dalla comunità scientifica, ha immediatamente evocato la leggenda di Atlantide. Alcuni hanno ipotizzato che queste strutture potessero essere i resti di una civiltà perduta, un’eco delle antiche narrazioni platoniche.
Tuttavia, finora non sono state presentate prove concrete o immagini ad alta risoluzione che possano supportare l’ipotesi di strutture artificiali. Gli esperti di geologia marina suggeriscono che le anomalie rilevate dal sonar potrebbero essere formazioni vulcaniche sottomarine, tipiche di una regione geologicamente attiva come le Azzorre. La forma piramidale, in questo contesto, potrebbe essere il risultato di specifici processi di raffreddamento e solidificazione della lava sottomarina.
Altre Presunte Scoperte e il Richiamo dei Siti Sommersi
Nel corso degli anni, sono state riportate altre segnalazioni di “piramidi sottomarine” in diverse parti del mondo, dall’area del Triangolo delle Bermuda alla Cina. La maggior parte di queste segnalazioni, tuttavia, manca di solide prove scientifiche e spesso si basano su interpretazioni errate di dati sonar o su fenomeni naturali.
È fondamentale distinguere tra le leggende metropolitane o le interpretazioni sensazionalistiche e i veri siti archeologici sommersi, che esistono e sono studiati con rigore scientifico. Esempi ne sono le città sommerse al largo di Alessandria d’Egitto, con i resti del Faro, o i villaggi neolitici sommersi nel Mar Baltico. Questi siti, a differenza delle “piramidi”, sono stati identificati e studiati con metodi archeologici subacquei consolidati, rivelando chiaramente la loro origine antropica.
La Scienza Dietro il Mistero: Geologia vs. Archeologia Subacquea
La chiave per risolvere il mistero delle presunte piramidi sottomarine risiede nell’applicazione rigorosa dei principi scientifici. La geologia marina è in grado di spiegare come processi naturali come l’erosione, l’attività vulcanica, la tettonica a placche e la sedimentazione possano creare formazioni che, a prima vista, possono apparire artificiali. Le “columnar jointing” (fratture colonnari) nella roccia vulcanica, ad esempio, possono generare strutture verticali che ricordano pilastri o gradini.
L’archeologia subacquea, d’altro canto, richiede prove inequivocabili di intervento umano: manufatti, segni di lavorazione degli strumenti, allineamenti che non possono essere spiegati dalla geologia. La mancanza di queste prove per le “piramidi” discusse finora inclina la bilancia a favore dell’ipotesi naturale.
In conclusione, mentre l’idea di antiche piramidi sommerse continua ad affascinare, alimentando racconti di civiltà perdute e misteri oceanici, la scienza ci invita alla cautela. Le profondità marine custodiscono innumerevoli segreti, e solo un approccio rigoroso e basato sulle evidenze ci permetterà di distinguere tra le meraviglie naturali e le autentiche testimonianze del nostro passato sommerso.
Fonti Affidabili e Autorevoli:
- National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA): (Per informazioni su geologia marina e esplorazione oceanica)
- National Geographic: (Spesso pubblica articoli su scoperte sottomarine, distinguendo tra fatti e speculazioni)
- Cerca “Yonaguni Monument” o “Underwater Structures” su National Geographic: https://www.nationalgeographic.com/
- Smithsonian Magazine: (Affidabile per articoli su archeologia e scienze)
- Cerca “Yonaguni” o “Underwater Archaeology” su Smithsonian Magazine: https://www.smithsonianmag.com/
- Ocean Exploration Trust (EV Nautilus): (Per progetti di esplorazione sottomarina e scoperte geologiche)
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!