Prostata, l’importanza della prevenzione maschile

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Da un punto di vista prettamente scientifico, la prostata, o ghiandola prostatica, è una struttura anatomica situata appena sotto la vescica, davanti al retto. Le dimensioni e la morfologia sono simili a quelle di una castagna.

La prostata, come tutte le ghiandole, ha la funzione di produrre e secernere sostanze utili all’organismo. Nello specifico, essa interviene nella sintesi e nella secrezione di un liquido particolare, detto liquido prostatico, che al momento dell’eiaculazione si riversa nell’uretra, combinandosi ad altri secreti. L’insieme di tutte queste componenti dà origine al liquido seminale, che fuoriesce dal pene al culmine dell’atto sessuale.

Una ghiandola quindi estremamente importante nell’organismo maschile, ma anche causa di una miriade di problemi, che non vanno mai sottovalutati.

Durante il corso della vita la prostata può infatti essere colpita da diverse malattie. Le più comuni sono quelle infiammatorie, solitamente di origine batterica (prostatiti), ipertrofiche (ipertrofia prostatica benigna o IBP) e tumorali (adenocarcinoma prostatico). Mentre le prostatiti colpiscono spesso in età giovanile, le altre due condizioni sono più comuni nella senescenza.

Prostata l’importanza della prevenzione maschile

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Per una diagnosi accurata di infiammazione della prostata, è indispensabile svolgere numerosi esami e indagini sul paziente; lo scopo di un iter diagnostico molto articolato è, principalmente, capire le cause dello stato infiammatorio.

Il trattamento varia a seconda del fattore scatenante: le infiammazioni della prostata a origine infettiva richiedono una terapia antibiotica, mentre le infiammazioni della prostata a origine non infettiva necessitano di altre forme di trattamento, non sempre specifiche e dagli alterni risultati.

Anche per quanto riguarda le infezioni, la diagnosi precoce costituisce la premessa ideale per minimizzare il rischio di complicanze: difatti, è importante rivolgersi al medico fin dai primissimi sintomi, senza esitare o temporeggiare. Il dottore, prima di visitare il paziente, s’informa su sintomi e stato generale di salute esaminando ciò che il paziente riferisce. Successivamente, l’esame fisico prevede la visita dei genitali, la palpazione dell’addome e l’indagine rettale digitale, indispensabile per stabilire le condizioni della prostata (infiammazione, consistenza ecc.).

E dalla prima indagine che ha valutato aspettative e necessità dei pazienti con tumore alla prostata metastatico e dei loro urologi, condotta dalla Società Italiana di Urologia (SIU), emergono le necessità dei pazienti e l’utilità di team multidisciplinari.

Nello specifico, gli uomini italiani che si ammalano di tumore alla prostata, sempre più frequente fra i maschi con 40mila nuove diagnosi nel 2016, hanno ben chiare le loro necessità. E quando questi bisogni vengono colmati e rispettati, oltre 8 pazienti su dieci si dichiarano soddisfatti del rapporto con i medici, delle informazioni ricevute, delle visite effettuate e delle cure somministrate.

I dati mostrano che la presenza di team multidisciplinari per un’assistenza a tutto tondo migliora moltissimo la percezione della qualità delle cure da parte dei pazienti: il 76 per cento di loro ritiene adeguate le informazioni ricevute in merito al proprio stato di malattia, l’89 ne è soddisfatto. L’87 per cento dei malati ritiene fondamentale essere coinvolto nella scelta della terapia e questo bisogno è soddisfatto proprio grazie a un cambio di atteggiamento degli urologi, che sempre di più collaborano con gli oncologi e gli altri specialisti per una gestione a 360 gradi di ciascun caso.

Ma fondamentale è anche la prevenzione e quindi l’obiettivo della nuova Campagna MOVEMEN che la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) Milano ha lanciato a novembre è ben chiaro: sensibilizzare gli uomini sull’importanza di sottoporsi a controlli per ‘arrivare prima’ nella lotta contro il cancro alla prostata.

Diverse le iniziative organizzate nell’ambito della Campagna: visite gratuite, seminari di sensibilizzazione, lezioni di cucina salutare e anche una marcia non competitiva, l’AVIVA MOVEMEN RUN, per sottolineare che muoversi fa sempre bene, ma soprattutto è fondamentale se parliamo di prevenzione oncologica.

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