A vederla dinanzi a sé può apparire un animale grazioso: piccola, pelosa, con una grande coda ed il viso furbo, striato di bianco, che guarda con occhi furbi il mondo circostante, ma la moffetta, meglio conosciuta come puzzola, non è affatto un animale docile.
Solitaria e notturna, si adatta praticamente ad ogni habitat: la si trova infatti dalle coste marine fin sulle montagne, e vive a suo agio tra le dune sabbiose o sulle rupi, così come nelle praterie o nelle gole boscose.
Se non la si disturba non la si sente neppure emettere suoni, dato che per maggior parte del tempo resta in silenzio, anche se è in grado di emettere brevi guaiti o squittii.
Ma se si sente minacciata, ecco che passa all’attacco: le sue ghiandole secernano un liquido a dir poco puzzolente, che fa scappare i predatori, ma anche noi umani che ci troviamo nelle vicinanze.
La puzza infatti si impregna su vestiti e oggetti anche per giorni interi, ed è un’impresa ardua riuscire a mandarlo via.
La grande pressione con cui il liquido viene espulso consente di coprire ben quattro metri di distanza: non basta quindi tenersi a debita distanza, ma bisogna proprio far attenzione a non farla arrabbiare quando la si incrocia sulla propria strada.
La capacità di emettere la sostanza odorosa è però limitata: le puzzole hanno abbastanza liquido per spruzzarlo solamente 4-5 volte, poi all’organismo servono ben 6 giorni per riempire nuovamente le ghiandole.