Capire se una persona sta mentendo può sembrare un’impresa. Spesso ci affidiamo all’istinto, osservando gesti e sguardi, ma esiste un segnale linguistico molto più preciso. Un avvocato esperto in comunicazione ha svelato una tecnica semplice per smascherare le bugie, basata su parole che usiamo tutti i giorni.

Il segnale nascosto nelle parole estreme
Ti è mai capitato di sentire qualcuno rispondere a una domanda usando termini come “mai” o “sempre”? Secondo Jefferson Fisher, avvocato e autore del libro The Next Conversation, proprio queste parole assolute sono un campanello d’allarme. Durante un’intervista nel podcast “Diary of a CEO”, Fisher ha spiegato che chi mente tende a rafforzare la propria versione con termini estremi per renderla più credibile, ottenendo però l’effetto contrario.
Per esempio, alla domanda “Scrivi mai messaggi mentre guidi?“, una persona onesta potrebbe pensarci un attimo e rispondere con sincerità. Un bugiardo, invece, potrebbe replicare istintivamente: “No, non lo faccio mai“. Questa immediatezza, unita all’uso di un termine così categorico, è secondo l’esperto un chiaro indicatore di menzogna. La realtà è quasi sempre più sfumata e raramente si adatta a definizioni così nette.
Come mettere all’angolo un bugiardo
Una volta individuato l’uso di una parola estrema, come si può andare a fondo? Fisher suggerisce una tattica tanto semplice quanto efficace: ripetere la bugia all’interlocutore. Riprendendo l’esempio precedente, basterebbe chiedere con calma: “Quindi non hai mai, neanche una volta, mandato un messaggio mentre eri al volante?”.
Questa domanda diretta crea una crepa nell’armatura del bugiardo. Messo di fronte alla sua stessa affermazione esagerata, spesso si sente costretto a fare un passo indietro, ammettendo: “Beh, magari qualche volta, ma quasi mai”. Un altro strumento potente, sottolinea Fisher, è il silenzio. Lasciare una pausa dopo la loro risposta può generare un tale disagio da spingerli a riempire il vuoto con ulteriori dettagli o giustificazioni, finendo per rivelare la verità.
Conclusione: Imparare a riconoscere questi segnali verbali non ci trasforma in detective, ma ci offre uno strumento in più per valutare l’affidabilità di chi abbiamo di fronte. La comunicazione umana è complessa, ma a volte le parole nascondono indizi più eloquenti di qualsiasi gesto.
Per approfondire le tecniche di comunicazione efficace, puoi ascoltare l’intervento di Jefferson Fisher nel podcast “Diary of a CEO” o esplorare i suoi consigli nel libro The Next Conversation.
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