La credenza popolare ha a lungo affermato che la Grande Muraglia Cinese sia l’unico manufatto umano visibile dallo spazio.
Tuttavia, questa affermazione è stata ampiamente smentita. Prima di discutere quali opere dell’uomo possano effettivamente essere osservate dal cosmo, è importante stabilire cosa intendiamo per “spazio”. Una definizione comune individua il confine dello spazio alla cosiddetta linea di Kármán, situata a 100 chilometri di altitudine. Un’altra visione, spesso adottata dalle autorità militari statunitensi e talvolta dalla NASA, colloca questo limite a circa 80 chilometri sopra la Terra.
Fissando il confine alla linea di Kármán, la leggenda sulla Grande Muraglia Cinese perde fondamento. In realtà, esistono altre strutture terrene visibili dallo spazio.
Una delle più notevoli è la miniera di Bingham negli Stati Uniti, vicino a Salt Lake City, che rappresenta forse la più grande cavità artificiale del mondo. Questa vasta depressione nel terreno è stata talmente alterata dall’estrazione di metalli che non solo è visibile dalla linea di Kármán, ma è stata anche identificata da astronauti a bordo dello Space Shuttle, che orbitava tra 305 e 530 chilometri di altitudine.
Anche la Diga delle Tre Gorge in Cina, situata sul fiume Yangtze, è facilmente riconoscibile dalle immagini satellitari senza necessità di zoom. Quest’opera idraulica, tra le più imponenti e costose mai realizzate, ha richiesto il reinsediamento di oltre un milione di persone e ha sommerso diversi insediamenti.
Un altro esempio sono le Isole delle Palme a Dubai, visibili persino dalle foto scattate dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), che orbita a circa 400 chilometri dalla Terra. Quanto alle Piramidi di Giza, le opinioni sono discordanti.
Alcuni astronauti dell’ISS, come Tim Peake, sostengono che sia necessario utilizzare una lente potente per individuarle, mentre altri come Leroy Chiao affermano di averle viste a occhio nudo, seppure come piccoli punti, quando le condizioni erano favorevoli.
