Molti individui si affidano al caffè nero per il suo effetto stimolante dovuto alla presenza di caffeina, mentre altri apprezzano la sua aroma più soave.
Coloro che cercano di limitare l’assunzione di caffeina spesso si orientano verso il caffè decaffeinato, credendo che sia privo di questa sostanza.
Questa convinzione, tuttavia, è stata sfatata; infatti, il caffè decaffeinato non elimina completamente la caffeina ma riduce notevolmente la sua quantità.
Il processo di decaffeinizzazione rimuove circa il 97% della caffeina, lasciando una piccola percentuale che può essere significativa per chi ha una maggiore sensibilità a questa sostanza.
Pur avendo molto meno caffeina del caffè tradizionale, con una tazza che ne contiene tra i 3 e i 15 milligrammi a fronte dei 95-200 milligrammi del caffè normale, il caffè decaffeinato può ancora rappresentare una fonte di questa sostanza per chi è particolarmente sensibile.
Il processo per ridurre il contenuto di caffeina include l’immersione dei chicchi non torrefatti in acqua e solventi specifici per estrarre la caffeina, che successivamente può essere utilizzata in altri prodotti.
A chi è sensibile alla caffeina e cerca alternative al caffè decaffeinato, gli esperti suggeriscono di orientarsi verso infusi privi di caffeina, come la camomilla o il rooibos, per evitare completamente l’assunzione di caffeina.