Negli annali della medicina moderna, raramente si sente parlare di qualcuno che si esegue una craniotomia su se stesso. Ma nel Regno Unito, lo scrittore Joe Mellen ha fatto esattamente questo. Ha eseguito un foro nella sua testa utilizzando un trapano elettrico e ha descritto la sua esperienza al Daily Star.
Tuttavia, questo non è stato il primo tentativo di Mellen. Nel 1969, aveva provato a fare un foro con le sue mani, ma senza successo. Nel 1970, ha fatto un altro tentativo fallimentare prima di decidere di acquistare un trapano elettrico e provare di nuovo.
L’operazione è durata mezz’ora ed è stata accompagnata da forti emorragie, ma Joe Mellen è stato soddisfatto del risultato. Secondo lui, un’ora dopo la procedura, ha sentito una leggerezza e una libertà senza precedenti, come se il suo cervello iniziasse a “respirare“. Chiamò questo effetto positivo e disse persino di aver raggiunto uno stato permanente di nirvana.
Mellen ha spiegato che una tale procedura permette al cervello di “respirare” e restituisce agli adulti la facilità e la libertà della prima infanzia. Tuttavia, è importante sottolineare che la craniotomia è un’operazione molto pericolosa che comporta rischi significativi e non deve essere ripetuta.
Joe Mellen ha appreso dell’antica pratica della craniotomia dall’accademico olandese Bart Hughes negli anni ’60. Hughes sosteneva che la craniotomia era una pratica comune tra le tribù africane e sudamericane, e che permetteva alle persone di liberarsi dalle tossine accumulate nel cervello e di raggiungere uno stato di coscienza superiore.
Tuttavia, molti medici e neurologi hanno fortemente criticato la pratica della craniotomia come estremamente pericolosa e potenzialmente mortale. Inoltre, non c’è alcuna prova scientifica che suggerisca che la craniotomia possa portare a miglioramenti significativi nella salute mentale o fisica.
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