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Una stella potrebbe modificare l’orbita della Terra

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Recenti studi scientifici gettano nuova luce su un pericolo cosmico che finora è passato in gran parte inosservato: l’influenza delle stelle di passaggio sul nostro Sistema Solare. Secondo un’analisi pubblicata su arXiv.org da Nathan Kabe del Planetary Science Institute e Sean Raymond dell’Università di Bordeaux, il transito di alcune stelle nelle vicinanze del Sole potrebbe alterare le orbite planetarie, con conseguenze potenzialmente catastrofiche anche per la Terra.

Una stella potrebbe modificare orbita della Terra

Come una stella in transito potrebbe destabilizzare il Sistema Solare

Utilizzando sofisticate simulazioni computerizzate, i ricercatori hanno modellato diversi scenari futuri del Sistema Solare. In queste simulazioni, l’interazione gravitazionale di una stella che passa entro 100 unità astronomiche (UA) dal Sole – ovvero circa 15 miliardi di chilometri – può avere effetti destabilizzanti sulle orbite planetarie. Sebbene sembri una distanza immensa, nel contesto cosmico è sorprendentemente vicina.

Il principale “sorvegliato speciale” in questo scenario è Mercurio, il pianeta più vicino al Sole, noto per la sua orbita altamente ellittica. Le interazioni con Giove, il gigante gassoso, possono amplificare ulteriormente queste eccentricità orbitali. Se poi entra in gioco anche una stella esterna, la situazione diventa ancora più delicata.

Secondo lo studio, Mercurio potrebbe entrare in collisione con il Sole o con Venere, innescando un effetto domino che potrebbe far collidere anche Venere, Marte o la stessa Terra, oppure spingere la Terra fuori dal Sistema Solare. “Il rischio per il nostro pianeta nei prossimi 5 miliardi di anni è solo dello 0,2%, ma è comunque significativamente più alto rispetto a quanto ipotizzato da modelli precedenti”, afferma Kabe.

Il ruolo delle stelle lente e l’effetto a lungo termine

Non solo la distanza conta, ma anche la velocità della stella di passaggio. Le stelle lente esercitano una forza gravitazionale più prolungata, aumentando il rischio di perturbazioni orbitali persistenti. Secondo lo scienziato planetario Renu Malhotra dell’Università dell’Arizona, la possibilità che una stella influenzi i pianeti non è solo teoria: ci sono indizi che tali incontri siano già accaduti nel passato remoto del Sistema Solare, modificando le orbite dei pianeti giganti e rendendole meno circolari.

E Plutone? Più vulnerabile della Terra

In modo sorprendente, i modelli suggeriscono che Plutone potrebbe essere ancora più a rischio della Terra. Nonostante sia protetto dalla risonanza orbitale 3:2 con Nettuno, che normalmente evita qualsiasi collisione tra i due, una stella di passaggio potrebbe interrompere questa stabilità. Se ciò accadesse, Plutone potrebbe finire espulso dal Sistema Solare o coinvolto in una collisione con un gigante gassoso. La probabilità di un simile evento nei prossimi 5 miliardi di anni è stimata al 4%, ovvero 20 volte superiore rispetto al rischio che corre la Terra.

Possibili implicazioni e futuro della ricerca

Il team sottolinea che queste probabilità, seppur basse, sono statisticamente rilevanti su scale temporali cosmiche. I risultati dello studio aprono nuove strade di ricerca nel campo della astrodinamica e della astrobiologia, specialmente in ottica della futura protezione planetaria.

Oltre a arXiv.org, altri enti di riferimento come NASA, European Space Agency (ESA) e l’American Astronomical Society continuano a monitorare e aggiornare i database relativi agli oggetti stellari di passaggio.

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