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Scopre un bug in una app e mangia gratis per due anni

Angela Gemito Ott 17, 2025

Un uomo giapponese, sfruttando una vulnerabilità nel sistema di rimborso di una popolare piattaforma di food delivery, è riuscito a garantirsi pasti gratuiti per oltre due anni. La sua storia, che ha fatto il giro dei social media, solleva interrogativi sulla sicurezza delle app di consegna e sulle politiche di reso “senza domande”. L’episodio, culminato con l’arresto dell’uomo, offre uno sguardo su come la tentazione, combinata con una falla di sistema, possa portare a un’elaborata truffa alimentare digitale che ha causato ingenti perdite economiche alla società.

Uomo arrestato per frode su app di food delivery

L’Architettura della Truffa: Sfruttare la Fiducia Digitale

Il meccanismo messo in atto da Takuya Higashimoto, 38 anni, è stato tanto audace quanto sistematico. L’uomo, disoccupato da anni, ha identificato una criticità nella politica di reso della piattaforma giapponese Demae-can. La procedura prevedeva la possibilità di segnalare la “mancata consegna” di un ordine effettuato tramite l’opzione “consegna senza contatto” per ottenere un rimborso.

Higashimoto ha sfruttato la fiducia implicita nel sistema. Dopo aver ricevuto fisicamente l’ordine, procedeva immediatamente a segnalare falsamente la mancata ricezione tramite l’app di chat. Questo gli permetteva di ottenere il rimborso completo pur avendo consumato il pasto. La chiave della sua operazione era la creazione seriale di identità false.

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Per eludere i controlli, l’uomo non si è limitato a un singolo account. Le autorità hanno accertato che, da aprile 2023, Higashimoto ha gestito ben 124 account diversi sulla piattaforma. La strategia era meticolosa:

  • Acquisto di schede prepagate per cellulari per attivare nuove utenze.
  • Apertura di conti con nomi e indirizzi fittizi o varianti minime.
  • Cancellazione rapida degli account (spesso entro pochi giorni) per “scomparire” e rendere difficoltoso il tracciamento delle attività sospette da parte dei sistemi di monitoraggio della piattaforma.

Questa tecnica gli ha permesso di eseguire ben 1.095 ordini fraudolenti in un arco di tempo relativamente breve, accumulando un danno stimato superiore a 3,7 milioni di yen (circa 24.000 dollari). L’episodio del 30 luglio, che ha visto l’uomo ricevere un rimborso di 16.000 yen per una consegna di bistecca e gelato regolarmente effettuata, è stato uno degli ultimi prima dell’arresto.


Le Implicazioni per la Sicurezza delle Piattaforme Online

La confessione di Higashimoto – “Una volta assaggiato il cibo gratis, non sono più riuscito a fermarmi” – mette in luce la facilità con cui una debolezza di sistema può trasformarsi in un’opportunità di frode su larga scala. Il caso giapponese è un monito per l’intero settore del delivery e delle transazioni online.

Il Trade-off tra Customer Service e Prevenzione Frodi

Le piattaforme di food delivery, come molti servizi online, puntano a un’esperienza utente il più fluida possibile. Politiche di rimborso rapide e senza troppe domande, come quelle sfruttate, sono spesso un pilastro del servizio clienti d’eccellenza. Tuttavia, questo approccio crea un “punto cieco” che i malintenzionati possono sfruttare.

Il caso evidenzia la necessità di bilanciare l’efficienza del customer service con rigorosi meccanismi di verifica dell’identità e algoritmi di rilevamento delle frodi. Le perdite economiche per la piattaforma Demae-can sono significative, ma il danno di immagine e la potenziale perdita di fiducia dei partner (ristoratori e rider) sono altrettanto rilevanti.

Le Risposte della Piattaforma e il Futuro della Sicurezza

In seguito all’arresto e alla diffusione della notizia, i responsabili della piattaforma hanno annunciato l’intenzione di rafforzare i propri protocolli di sicurezza. Le misure promesse includono:

  1. Implementazione di sistemi di alert più sofisticati per identificare pattern di comportamento anomali, come l’elevato tasso di rimborsi richiesti da un singolo IP o device, o la creazione seriale di account.
  2. Rafforzamento dei processi di verifica dell’identità per l’apertura di nuovi account, potenzialmente richiedendo un livello di autenticazione maggiore per le prime transazioni.

Le aziende digitali devono investire in machine learning e analisi comportamentale per distinguere un reclamo legittimo da una potenziale truffa. Il futuro della sicurezza informatica nel delivery richiederà un approccio multilivello che tenga conto non solo delle vulnerabilità tecniche, ma anche di quelle processuali, come le politiche di rimborso.


Conclusione e Approfondimenti

La storia di Takuya Higashimoto è l’esempio lampante di come un piccolo bug in una politica aziendale possa essere amplificato dal comportamento umano. Non si tratta di un hacker che ha forzato un firewall, ma di un utente che ha trovato e sistematicamente sfruttato un punto debole logico del servizio. Per chi opera nel digital è una lezione cruciale: la sicurezza non riguarda solo il codice, ma l’intero customer journey.

Per approfondire i temi legati alla cybersecurity nel settore del food delivery e alle politiche di prevenzione frodi, si consiglia la lettura di:

  • Rapporti annuali di organizzazioni come https://stripe.com/it/resources/more/ecommerce-fraud-101 (ad esempio, il Global Fraud Report di organismi internazionali).
  • Articoli di settore su riviste specializzate in fintech e sicurezza delle transazioni digitali.

FAQ – Domande Frequenti sulla Truffa Alimentare Digitale

DomandaRisposta
Come è riuscito l’uomo a ottenere il rimborso pur avendo ricevuto il cibo?L’uomo ha sfruttato l’opzione di consegna “senza contatto” della piattaforma. Dopo aver ricevuto l’ordine, segnalava falsamente tramite l’app che l’ordine non era mai arrivato. La politica di rimborso rapido della società, pensata per la comodità del cliente, non prevedeva una verifica immediata, portando al rimborso automatico.
Qual è stato l’elemento chiave per evitare di essere scoperto a lungo?L’elemento cruciale è stata la creazione di 124 account diversi. Utilizzando nomi e indirizzi falsi e cancellando frequentemente i profili, Higashimoto ha frammentato la sua attività fraudolenta, rendendo difficile per i sistemi automatizzati della piattaforma collegare tutti gli ordini a un unico individuo.
Quali misure di sicurezza sono state adottate dopo questo incidente?La piattaforma ha annunciato che rafforzerà i processi di verifica dell’identità dei nuovi utenti. Inoltre, sta implementando un nuovo sistema di allerta avanzato basato su machine learning per rilevare pattern di attività considerati sospetti e prevenire frodi future.
Questo tipo di frode è comune nel settore del delivery?Sfruttare le politiche di rimborso è un tipo di “frode amichevole” (o abuso) che affligge molti settori e-commerce. Il caso giapponese è insolito per l’enorme numero di account e la sistematicità della truffa, che ne evidenzia la gravità e l’impatto sulla sicurezza dei servizi on-demand.

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Angela Gemito

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Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!

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Tags: App bug Giappone truffa digitale

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