Un antico papiro potrebbe svelare i misteri degli egizi

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Il rinvenimento del cosiddetto papiro Tulli ha suscitato grande interesse tra gli studiosi di storia e gli appassionati di ufologia.

Un antico papiro potrebbe svelare i misteri degli egizi

Questo documento, che a dispetto del nome non è effettivamente un papiro, è ritenuto contenere testimonianze del che potrebbe essere l’avvistamento di UFO più antico documentato. Una traduzione fornita dall’antropologo R. Cedric Leonard narra di avvenimenti risalenti al 1480 a.C., durante il dominio del faraone Thutmose III, in cui scribi egizi annotarono l’apparizione di un “cerchio di fuoco” proveniente dal cielo. Questo fenomeno venne descritto come un oggetto sprovvisto di testa, con dimensioni paragonabili a quelle di un’asta sia in lunghezza che in larghezza, e capace di emanare un odore sgradevole.

Le parole dell’antropologo R. Cedric Leonard riportano:

Nel ventiduesimo anno, durante il terzo mese d’inverno, alla sesta ora del giorno, scribi appartenenti alla Casa della Vita osservarono un cerchio di fuoco discendere dal firmamento. Questo emanava un fetore simile al soffio di un’alito maleodorante. Era privo di testa. Le sue dimensioni erano quelle di una canna sia in lunghezza che in larghezza. Non emetteva alcun suono. Di fronte a ciò, gli scribi furono colti da confusione, si prostrarono a terra, e successivamente riportarono l’evento al Faraone. Il sovrano decretò […] che l’accaduto fosse documentato nei rotoli della Casa della Vita.”

Nei giorni seguenti, il cielo si riempì di oggetti simili, il cui splendore superava quello solare e si diffondeva in tutte le direzioni. L’intero esercito del faraone, insieme a lui, fu testimone di tale meraviglia.

Successivamente, questi oggetti si innalzarono ulteriormente nel cielo, dirigendosi verso sud. In quel momento, dal cielo caddero pesci e uccelli. Il faraone comandò di bruciare incenso per riconciliarsi con la Terra e ordinò che l’evento fosse registrato negli Annali della Casa della Vita.

Il testo prosegue:

Dopo vari giorni, il numero degli oggetti nel cielo crebbe. Il loro bagliore era più intenso di quello del sole e si estendeva in ogni direzione. Da un punto alto e lontano nel cielo, questi cerchi di fuoco emergevano e scomparivano. L’esercito del faraone e lo stesso sovrano ne furono testimoni. Era il momento dopo la cena. Allora, questi oggetti salirono ancora più in alto e si spostarono verso sud. D’improvviso, pesci e uccelli caddero dal cielo. Un evento così straordinario da non avere precedenti nella storia di quella terra. Il faraone ordinò l’offerta di incenso per placare la Terra e decretò che quanto accaduto fosse iscritto negli Annali della Casa della Vita, affinché fosse ricordato per sempre.”

Gli specialisti sottolineano che il documento non specifica se gli antichi Egizi vennero in contatto diretto con entità extraterrestri. Tuttavia, questo episodio è considerato di significativa importanza tanto per la storia dell’umanità quanto per quella della civiltà egizia.

È degno di nota come gli Egizi fossero avanzati conoscitori di astronomia, rendendo improbabile una loro confusione tra gli oggetti avvistati e fenomeni astronomici o meteorologici comuni, soprattutto perché gli oggetti sembravano cambiare direzione di volo, un comportamento non attribuibile a meteoriti.

Il manoscritto originale è purtroppo andato perduto. Si narra che il ricercatore Samuel Rosenberg abbia richiesto di visionare il documento presso i Musei Vaticani, ricevendo tuttavia risposta negativa sulla presenza del papiro Tulli, ormai considerato smarrito.

Si specula che il papiro possa essere celato negli archivi vaticani. Se così fosse, quale motivo vi sarebbe dietro tale segretezza? Questo documento potrebbe rappresentare una delle prove più convincenti di incontri antichi con UFO. E se così fosse, è possibile che questi visitatori dall’oltre mondo abbiano avuto un ruolo nell’evoluzione della civiltà egizia?

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