Esiste un vuoto narrativo nei testi sacri che da secoli affascina storici e teologi: cosa fece Gesù dai cinque ai dodici anni? I quattro vangeli canonici — Matteo, Marco, Luca e Giovanni — tacciono quasi completamente su questo periodo, offrendo un salto temporale che lascia spazio a enormi interrogativi. Tuttavia, la letteratura cristiana delle origini non è rimasta in silenzio. Tra le pieghe della storia è riemerso un documento controverso, noto come il Vangelo dell’infanzia di Tommaso, un testo che la Chiesa ha deciso di escludere dal canone biblico per via della sua rappresentazione sconvolgente del Messia.

Un ritratto inedito: miracoli precoci e natura vendicativa
A differenza della figura mite e sacrificale descritta nel Nuovo Testamento, il protagonista di questo testo apocrifo del II secolo appare come un bambino consapevole dei propri poteri divini, ma privo della maturità umana per gestirli con compassione. La narrazione si apre con episodi che potrebbero sembrare innocui, come il celebre miracolo dei passeri. Gesù, all’età di circa cinque anni, viene descritto mentre gioca nel letto di un torrente durante il sabato ebraico. Modella dodici passeri con l’argilla e, quando viene rimproverato per aver violato il riposo sacro, batte le mani ordinando alle figure di prendere vita e volare via.
Tuttavia, il tono del manoscritto cambia drasticamente poco dopo, rivelando perché questi scritti siano stati definiti vangeli apocrifi proibiti. La narrazione prosegue con episodi di violenza che lasciano il lettore moderno e antico interdetto. In un passaggio chiave, un altro bambino urta accidentalmente la spalla di Gesù mentre corre. La reazione del giovane Messia è immediata e letale: “Non proseguirai oltre il tuo cammino”. Il bambino cade a terra morto all’istante.
- Il ghiaccio più antico della Terra svela 6 milioni di anni di clima
- Buchi neri e wormhole: una nuova ipotesi sorprendente
- Eta Cassiopeiae: Nuove Speranze di Vita a 19 Anni Luce
Non si tratta di un caso isolato. Quando i genitori del ragazzo deceduto si recano da Giuseppe per lamentarsi, vengono colpiti da cecità per aver osato accusare il figlio di Dio. Questi passaggi evidenziano una teologia primitiva e non raffinata, dove la divinità di Gesù bambino è espressa attraverso una potenza grezza, capace di benedire ma anche di maledire chiunque ostacoli il suo cammino o manchi di rispetto alla sua autorità. Secondo gli studiosi di letteratura cristiana antica, come Bart Ehrman, questi racconti servivano a dimostrare che Gesù non divenne Dio al momento del battesimo, ma possedeva la pienezza del potere divino fin dalla più tenera età, anche se la sua morale umana era ancora in via di sviluppo.
Il conflitto con l’autorità paterna e i maestri della Legge
Un altro aspetto che ha decretato l’esclusione di questo testo dalla Bibbia ufficiale è la sovversione delle gerarchie familiari e sociali. Nei vangeli canonici, Gesù è sottomesso a Giuseppe e Maria (Luca 2:51). Nel Vangelo dell’infanzia di Tommaso, invece, la dinamica è capovolta. Giuseppe appare spesso come una figura impotente, spaventata e talvolta furiosa di fronte alle azioni del figlio.
Il testo riporta un episodio di tensione domestica raramente discusso. Dopo l’ennesimo incidente causato dal bambino, il manoscritto recita: “Quando Giuseppe vide che Gesù aveva fatto questo, si arrabbiò, lo afferrò per un orecchio e lo tirò forte”. La reazione di Gesù non è di sottomissione filiale, ma di ammonimento teologico verso il padre terreno: “Una cosa è guardare e non trovare; un’altra è agire in questo modo. Non sai che in realtà non ti appartengo? Non irritarmi”. Questa frase sottolinea una delle dottrine gnostiche o proto-ortodosse che permeavano il cristianesimo delle origini: la consapevolezza di una paternità celeste che annulla l’autorità di quella terrena.

Ancora più emblematico è il rapporto con l’istruzione. Quando un maestro di nome Zaccheo tenta di insegnare l’alfabeto greco al bambino, partendo dalla lettera Alpha, Gesù lo interrompe deridendolo. Il piccolo afferma di conoscere non solo l’Alpha, ma anche la natura del Beta e l’origine stessa delle lettere, umiliando l’insegnante davanti a tutti. Gesù dichiara: “Tu parli di ciò che sai; io ne so più di te, perché esistevo prima che il mondo esistesse”. Qui emerge chiaramente l’intento dell’autore anonimo (il testo è pseudoepigrafo, attribuito all’apostolo Tommaso ma scritto molto dopo la sua morte): mostrare che il Cristo non aveva bisogno di istruzione umana, possedendo una onniscienza divina innata.
Perché il testo fu censurato dalla Chiesa?
La domanda sorge spontanea: se questo testo era così popolare da essere tradotto in siriaco, greco, latino, etiopico e georgiano, perché fu respinto? Il processo di formazione del canone biblico, culminato nei concili del IV secolo, si basava su criteri precisi: apostolicità, ortodossia e uso liturgico diffuso.
Il Vangelo dell’infanzia di Tommaso falliva miseramente nel criterio dell’ortodossia. La Chiesa nascente non poteva accettare un Gesù vendicativo, capriccioso e irrispettoso verso i genitori. Tale rappresentazione era in netto contrasto con l’immagine teologica del “nuovo Adamo”, privo di peccato. Un Gesù che uccide per un urto o acceca per un rimprovero somigliava più alle divinità pagane o agli eroi della mitologia greca, volubili e pericolosi, piuttosto che al Dio dell’Amore predicato da Paolo di Tarso.
Nonostante la condanna ufficiale, queste storie sopravvissero nel folklore medievale. Molte leggende islamiche su Gesù (Isa), presenti nel Corano, derivano proprio da tradizioni simili a quelle del Vangelo dell’infanzia, come il miracolo degli uccelli d’argilla. Questo dimostra che, sebbene esclusi dalla liturgia, i racconti apocrifi sull’infanzia rispondevano a una sete popolare di conoscere i dettagli della vita nascosta di Cristo, un bisogno che la teologia ufficiale non riusciva a soddisfare.
Guardando oltre il dogma
Oggi, storici e filologi analizzano questi documenti non come testi di fede, ma come finestre straordinarie sulla diversità del cristianesimo primitivo. Il Vangelo dell’infanzia di Tommaso ci ricorda che, prima che i dogmi fossero fissati, esistevano molteplici modi di immaginare il divino. La riscoperta e lo studio di questi manoscritti permettono di apprezzare la complessità culturale dei primi secoli, dove diverse comunità cercavano di rispondere alla domanda fondamentale: chi era davvero Gesù di Nazareth?
FAQ – Domande Frequenti
Il Vangelo dell’infanzia di Tommaso è lo stesso del Vangelo di Tommaso trovato a Nag Hammadi? No, sono due testi distinti. Il Vangelo di Tommaso (gnostico) è una raccolta di 114 detti (logia) di Gesù senza narrazione. Il Vangelo dell’infanzia di Tommaso è invece un racconto narrativo focalizzato esclusivamente sui miracoli compiuti da Gesù tra i 5 e i 12 anni.
Perché Gesù viene descritto come violento in questo testo? L’autore voleva enfatizzare la potenza sovrumana di Gesù. Nel contesto antico, la capacità di dare la morte era una prova di divinità tanto quanto la capacità di dare la vita. Il testo mostra un bambino onnipotente che deve ancora imparare a controllare il suo potere.
La Chiesa Cattolica accetta qualche parte di questo Vangelo? No, il testo è considerato apocrifo (dal greco “nascosto”) e non ispirato. Non viene utilizzato nella liturgia né considerato fonte teologica valida, sebbene sia studiato dagli storici per comprendere le tradizioni popolari del cristianesimo dei primi secoli.
Quando è stato scritto questo testo? La maggior parte degli studiosi data la stesura originale del Vangelo dell’infanzia di Tommaso intorno alla metà o alla fine del II secolo d.C., circa cento anni dopo i vangeli canonici di Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
Vuoi approfondire l’argomento? Per un’analisi scientifica e filologica dei testi esclusi dalla Bibbia, consulta la raccolta di studi sul Cristianesimo delle Origini dell’Enciclopedia Treccani o esplora le traduzioni accademiche disponibili su Early Christian Writings.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!




