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3I/ATLAS: C’è un Segnale Radio misterioso

Angela Gemito Nov 11, 2025

Il cosmo non smette mai di sorprenderci, e l’ultima anomalia a catturare l’attenzione della comunità scientifica è l’oggetto 3I/ATLAS. Inizialmente catalogato come una semplice cometa, questo visitatore interstellare ha mostrato comportamenti inaspettati, culminati nel recente rilevamento di un segnale radio enigmatico. La scoperta, avvenuta grazie alla potente rete di radiotelescopi MeerKAT in Sudafrica, solleva interrogativi cruciali sulla natura e l’origine di 3I/ATLAS, spingendo gli astronomi a intensificare gli sforzi per svelare i segreti di questo oggetto misterioso in rotta verso il nostro sistema solare.

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La Rivelazione di MeerKAT e l’Enigma dell’Idrogeno Molecolare

La notizia che ha scosso il mondo dell’astrofisica è arrivata tramite The Astronomer’s Telegram, dove gli specialisti hanno condiviso i dettagli del rilevamento. La rete di radiotelescopi MeerKAT, situata nel deserto del Karoo in Sudafrica e nota per la sua eccezionale sensibilità, ha captato emissioni radio inaspettate provenienti da 3I/ATLAS.

Il segnale è stato registrato specificamente alle frequenze di 1665 e 1667 megahertz. Ciò che rende il rilevamento particolarmente intrigante è l’analisi dello spettro, che ha mostrato un chiaro assorbimento da parte dell’idrogeno molecolare. L’idrogeno, l’elemento più abbondante nell’universo, è la “firma” chimica di numerosi processi astrofisici, ma la sua interazione con le emissioni radio di un oggetto interstellare in questo contesto è un dato che gli astronomi stanno ancora cercando di interpretare. L’assorbimento dell’idrogeno molecolare nel segnale radio di 3I/ATLAS potrebbe indicare la presenza di una “nube” gassosa o di processi chimici unici sulla sua superficie o nella sua chioma.

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L’oggetto 3I/ATLAS non è una novità per i ricercatori. Ha attirato l’attenzione fin dalla sua scoperta a causa del suo comportamento anomalo. Dopo essere stato inizialmente classificato come una cometa di routine, ha subito una drastica e repentina variazione di traiettoria. Non solo: l’oggetto ha anche manifestato un insolito bagliore bluastro, un fenomeno che suggerisce una composizione o un’interazione con l’ambiente spaziale diversa da quella delle comete tipiche. Queste peculiarità avevano già sollevato l’ipotesi che 3I/ATLAS potesse essere un oggetto non convenzionale o di origine artificiale, un dibattito ora rinfocolato dal segnale radio.


Sonde Spaziali e l’Avvicinamento del “Visitatore”

L’entusiasmo della comunità scientifica è palpabile, specialmente in vista del suo imminente avvicinamento. I calcoli orbitali più recenti indicano che il punto di massimo avvicinamento di 3I/ATLAS alla Terra si verificherà il 19 dicembre di quest’anno. Questa finestra temporale offre un’opportunità irripetibile per uno studio dettagliato utilizzando tutti i mezzi a disposizione, sia terrestri che spaziali.

In questo contesto, la proposta dell’astrofisico di Harvard, Avi Loeb, è degna di nota. Loeb, noto per le sue teorie provocatorie sugli oggetti interstellari (come la sua ipotesi sull’oggetto ‘Oumuamua), ha suggerito che la sonda spaziale della NASA Juno potrebbe giocare un ruolo chiave. Juno, attualmente in orbita attorno a Giove, passerebbe in una posizione favorevole per tentare di rilevare un segnale simile da 3I/ATLAS mentre l’oggetto interstellare transita vicino al gigante gassoso. L’utilizzo della sonda Juno per tracciare 3I/ATLAS aumenterebbe esponenzialmente la nostra capacità di ottenere dati cruciali sulla sua natura e sulla sua possibile chioma o attività.

L’origine ultima di 3I/ATLAS rimane avvolta nel mistero. Alcune stime suggeriscono che questo oggetto interstellare abbia lasciato il suo sistema di origine circa sette miliardi di anni fa, intraprendendo un lunghissimo viaggio attraverso gli abissi dello spazio. Questo orizzonte temporale così vasto rende l’oggetto non solo un visitatore dal profondo spazio, ma una potenziale “capsula del tempo” che potrebbe fornire indizi sull’evoluzione stellare e planetaria in altri sistemi. La speranza è che le indagini future, alimentate dal rilevamento radio, possano finalmente svelare l’origine e la natura di questo insolito ospite interstellare.


Le scoperte relative a 3I/ATLAS rappresentano un momento di svolta nella nostra esplorazione del cosmo. Il segnale radio di MeerKAT e le anomalie comportamentali dell’oggetto ci ricordano quanto poco sappiamo ancora del traffico interstellare. L’atteso passaggio ravvicinato del 19 dicembre è un appuntamento che promette di riscrivere le nostre conoscenze. Per ulteriori dettagli e aggiornamenti sulle ricerche in corso, raccomandiamo la consultazione delle pubblicazioni scientifiche e dei portali autorevoli del settore:

  • NASA – Jet Propulsion Laboratory (JPL): Per aggiornamenti sulla missione Juno e altri studi correlati.
  • The Astronomer’s Telegram (ATel): La fonte primaria per l’annuncio del rilevamento.
  • European Space Agency (ESA): Per prospettive europee sull’astrofisica interstellare.

FAQ su 3I/ATLAS

Cos’è esattamente l’oggetto 3I/ATLAS? 3I/ATLAS è un oggetto interstellare che sta attraversando il nostro sistema solare. Inizialmente è stato identificato come una cometa, ma il suo comportamento atipico, inclusa la variazione di traiettoria e un inatteso bagliore blu, suggerisce che sia un oggetto di natura unica, forse con una composizione insolita. La sua classificazione “3I” indica la sua natura interstellare.

Qual è la natura del segnale radio rilevato da MeerKAT? Il radiotelescopio MeerKAT ha rilevato un segnale radio alle frequenze di 1665 e 1667 megahertz. L’aspetto cruciale è l’assorbimento mostrato nello spettro del segnale da parte dell’idrogeno molecolare. Questo dato è fondamentale e gli scienziati stanno studiando se sia il risultato di processi naturali, come l’interazione con una nube di gas, o qualcosa di più esotico.

Quando avverrà l’avvicinamento massimo alla Terra di 3I/ATLAS? Secondo i calcoli orbitali degli astronomi, il punto di massimo avvicinamento di 3I/ATLAS al nostro pianeta è previsto per il 19 dicembre di quest’anno. Questa vicinanza relativa permetterà osservazioni molto più dettagliate con i telescopi terrestri e spaziali, fornendo dati cruciali per svelare la composizione e l’origine dell’oggetto interstellare.

Perché gli scienziati ipotizzano l’utilizzo della sonda Juno per lo studio? L’astrofisico Avi Loeb ha suggerito che la sonda NASA Juno, che sta attualmente orbitando attorno a Giove, potrebbe essere in grado di rilevare il segnale o altri fenomeni legati a 3I/ATLAS durante il suo transito vicino al gigante gassoso. L’utilizzo di un osservatorio spaziale come Juno ridurrebbe l’interferenza atmosferica e consentirebbe potenzialmente misurazioni più accurate di un segnale radio interstellare.

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Angela Gemito

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Tags: 3I ATLAS cometa mistero segnale radio

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