5G non fa male alla salute

VEB

Nei giorni scorsi l’Agcom, sempre in prima linea a tutela dei consumatori e della loro salute, era scesa in campo per schierarsi apertamente contro l’istallazione, nei comuni italiani, delle reti necessarie a supportare lo sviluppo delle nuove connessioni 5G.

Nello specifico, l’associazione si era rivolta a tutti i sindaci nostrani per chiedere di non istallare nuove torri nei propri territori comunali, dato che non si conoscono ancora bene i rischi di questa nuova tecnologia sulla salute.

Ed effettivamente, essendo una tecnologia nuova ed ancora in sperimentazione, gli studi al riguardo sono pochissimi, ma ecco che arrivano le prime autorevoli rassicurazioni.

A parlare è stato FCC (Federal Communications Commission), ente statunitense che si occupa della certificazione dei dispositivi elettronici necessaria per il loro approdo sul suolo americano, accertando che rispettino tutti i parametri stabiliti dalla legge.
L’ente ha analizzato nel dettaglio la letteratura scientifica sul 5G ed è giunto alla conclusione che le sue emissioni di onde radio siano del tutto simili a quelle di 4G, 3G e 2G.

Com’è stato confermato dal nostro Istituto Superiore di Sanità, le nuove reti 5G non mettono quindi in alcun modo in pericolo la salute degli esseri umani.

E persino Jeffrey Shuren, direttore del Centro per i Dispositivi e la Salute Radiologica (CDRH), che lo scorso anno si fece portavoce dei presunti rischi portati dall’esposizione alle radiofrequenze del 5G, si è dovuto ricredere affermando che sulla base dei dati scientifici disponibili non c’è alcuna evidenza che supporti i timori per la salute umana.

Si può stare tranquilli quindi, almeno per scienza, ma l’opinione pubblica si placherà?

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