Alberi, Italus è il più longevo di tutta Europa

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Gli alberi sono le più antiche creature viventi e sono numerosi quelli che possono raggiungere età secolari anche nel nostro paese: si possono infatti ammirare esemplari di grandi dimensioni ed età vetuste di querce, aceri, tigli, bagolari, platani.

Non mancano neppure, nel mondo, esemplari di alberi millenari: le conifere basse e contorte delle white mountains californiane sono in vita da circa 5000 anni ed avevano già più di 1000 anni quando ebbe inizio la civiltà degli antichi Greci verso il 1200 A.C.

Quasi altrettanto longeve sono le massicce Wellingtonia, anch’esse californiane, che hanno raggiunto un età di circa 3400 anni.

Sarv-e Abarqu è un cipresso nella provincia di Yazd, in Iran. L’albero ha oltre 4.000 anni: per aver vissuto agli albori della civiltà umana è considerato un monumento nazionale iraniano.

Il senatore, che si trova in Florida, è il più grande cipresso calvo negli Stati Uniti, ed è ampiamente considerato il più antico della sua specie. Ha circa 3.500 anni ed il senatore fu utilizzato come punto di riferimento dagli indiani. La dimensione del senatore è particolarmente impressionante: questa gli ha permesso di sopportare molti uragani, tra cui uno nel 1925 che ha ridotto la sua altezza di 40 metri.

Ed anche in Europa abbiamo un albero millenario: Italus è alto duemila metri e si trova nel parco nazionale del Pollino, tra la Calabria e la Basilicata, ed è l’albero più antico del continente.

Questo pino loricato ha ben 1.230 anni. L’età di Italus è stata stabilita con un’apparecchiatura particolare, l’acceleratore di particelle “Tandetron del ‘Centro di fisica applicata datazione e diagnostica’ del dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” dell’Università del Salento.

La normale tecnica  dendrocronologica (la conta degli anelli del tronco di un albero per determinarne l’età) con la vegliarda pianta sarebbe stata del tutto inutile visto che la parte centrale del corpo era cava e il legno si era trasformato in polvere. Gianluca Piovesan e ricercatori dell’università della Tuscia, scopritori dell’albero, hanno quindi deciso di utilizzare le radici e la tecnica del radiocarbonio, scelta spesso anche in archeologia o paleontologia per datare i reperti.

Studiando le quantità di questo materiale depositato in ogni singolo anello delle radici dell’albero, gli studiosi del Cedad (centro datazione radiocarbonio) sono riusciti a determinare i fenomeni cosmici durante l’esistenza di Italus, come un aumento anomalo di attività solare fra il 993 e il 994 dopo Cristo.

“Ora la sfida” ha spiegato Gianluca Quarta, coautore della ricerca, “è identificare altri eventi di questo tipo, stabilirne la natura e l’eventuale periodicità. Con la consapevolezza che se nel passato un evento di questo tipo portava solo a vedere le aurore boreali anche alle nostre latitudini, oggi provocherebbe danni ingentissimi ai sistemi di telecomunicazione e ai satelliti”.

Se vi state chiedendo come si calcola normalmente quanto sia “vecchio” un albero, nella pratica si definisce l’età attraverso diversi metodi.

Il metodo del carbonio-14, ideato dal chimico statunitense Libby, per cui ottenne il Premio Nobel, consiste nel calcolare la quantità di carbonio-14 negli alberi di cui si vuole conoscere l’età. Il metodo, però, non sempre restituisce risultati precisissimi perché i livelli di carbonio-14 nell’atmosfera sono variati molto nei secoli, per esempio in concomitanza di test nucleari o glaciazioni.

Anche la misura della circonferenza del tronco risulta un metodo abbastanza approssimativo e consiste semplicemente nel misurare la circonferenza del tronco a  circa 1,5 metri da terra. Benché un vecchio albero cessi del tutto o quasi di crescere in altezza, la circonferenza del tronco continua ad ampliarsi: la pianta per nutrirsi ha sempre bisogno di produrre anelli annuali, perciò misurazioni ripetute consentono di annotare di volta in volta le differenze.

Se l’albero è stato abbattuto si contano gli anelli concentrici che vediamo sezionando il tronco. Ogni anello corrisponde ad un anno. Gli anelli si formano perché il legno che la pianta produce in primavera è chiaro mentre quello che produce in inverno è scuro. I cerchi hanno anche diverse misure, se sono larghi vuol dire che la pianta era in buona salute, se sono stretti vuol dire che le mancava luce o acqua.

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