L’Intelligenza Artificiale Generativa ha rivoluzionato il nostro modo di interagire con la tecnologia, producendo testi, immagini e codici di una qualità sorprendente. Chatbot come ChatGPT e modelli di generazione di immagini come Midjourney sono ormai sulla bocca di tutti. Eppure, anche queste meraviglie dell’ingegneria informatica nascondono un lato oscuro, un difetto strutturale che gli addetti ai lavori chiamano allucinazioni dell’AI.
Ma cosa significa esattamente quando un’AI “allucina”?

Allucinazioni AI: Un’Intelligenza che Confabula
Nel contesto dei modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM – Large Language Models), come quelli usati nei popolari chatbot, il termine “allucinazione” (o a volte “confabulazione”) descrive una situazione specifica: quando l’AI genera una risposta che sembra plausibile e autorevole, ma che è fattualmente errata, fuorviante o totalmente inventata. È cruciale sottolineare che, a differenza delle allucinazioni umane, che sono false percezioni, quelle dell’AI sono il risultato di una risposta costruita in modo errato, non di un’errata percezione della realtà.
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Il cuore del problema risiede nel funzionamento stesso di questi modelli. Gli LLM non “capiscono” la realtà nel modo in cui la intendiamo noi. Il loro obiettivo primario è prevedere la parola successiva in una sequenza per formare un testo che sia statisticamente coerente con i dati di addestramento. In sostanza, sono maestri nell’imitare lo stile e la struttura del linguaggio umano per creare un testo che “suoni bene”, ma non hanno un meccanismo intrinseco per verificare la veridicità delle affermazioni che producono.
Esempi lampanti: Quando l’invenzione diventa fatto
Le allucinazioni possono manifestarsi in modi diversi, e non sono solo piccole imprecisioni. Possono avere conseguenze serie, specialmente in campi dove l’accuratezza è fondamentale:
- Il Falso Precedente Legale: Un esempio eclatante ha coinvolto un avvocato americano che, utilizzando un assistente AI per la ricerca legale, si è ritrovato a citare in tribunale casi giudiziari completamente inventati. L’AI aveva creato nomi di casi e analisi legali che suonavano perfettamente autentici ma che non esistevano nella realtà (Fonte: The New York Times).
- Fatti Storici Distorti: Chiedi a un modello di elencare le opere meno note di un certo pittore e potrebbe includerne alcune che non ha mai dipinto, ma che sono statisticamente coerenti con il suo stile o periodo.
- Informazioni Aggiornate Errate: Modelli addestrati su dati fino a una certa data possono inventare eventi successivi. Ad esempio, un chatbot potrebbe aver affermato erroneamente che il telescopio James Webb avesse acquisito le prime immagini di un pianeta extrasolare, un’informazione corretta ma attribuita in modo errato o prematuro al Webb (Fonte: Report vari sul lancio di Google Bard).
Si stima che, a seconda della complessità del compito e del modello, la percentuale di risposte false possa variare significativamente, con alcuni studi che riportano dati errati in media nel 46% dei testi generati (Fonte: Ricerca del 2023 citata su Wikipedia). Questa alta percentuale evidenzia la necessità di un approccio critico verso l’output generato.
Perché l’AI Sbaglia: Le Radici del Problema
Comprendere il perché l’AI generativa allucina è il primo passo per cercare di mitigare il problema. Le cause sono multifattoriali e affondano le radici nell’architettura, nei dati e negli obiettivi di addestramento dei modelli.
1. Limitazioni dei Dati di Addestramento
I modelli sono addestrati su terabyte di dati testuali (il cosiddetto corpus). Se i dati di addestramento sono incompleti, contengono bias o imprecisioni, il modello inevitabilmente li propagherà. Un database squilibrato (ad esempio, addestrato prevalentemente su testi di un solo settore) può portare l’AI a generalizzazioni errate in altri contesti.
2. La Pressione a Rispondere
Un modello linguistico è strutturato per fornire un output coerente in risposta a un prompt (la nostra domanda). Se non ha informazioni certe per rispondere, invece di ammettere di “non sapere”, è spinto a indovinare. Questo meccanismo è incentivato dagli attuali metodi di valutazione, che premiano l’accuratezza totale e non l’ammissione di incertezza. L’AI preferisce tirare a indovinare, perché in un test statistico, un’ipotesi corretta su mille è meglio di zero. Questa tendenza a colmare le lacune con un’invenzione è un motore potente delle allucinazioni nei grandi modelli linguistici.
3. Complessità Architetturale e Parametri
La struttura stessa dei modelli, con miliardi di parametri, è immensamente complessa. Durante il processo di generazione, anche la regolazione dei parametri di inferenza come la temperatura può giocare un ruolo. Una “temperatura” più alta incoraggia risposte più creative e imprevedibili, aumentando il rischio di deviare dai fatti noti e di generare informazioni false. Inoltre, l’obiettivo di mantenere la coerenza statistica spinge il modello a selezionare la parola successiva più probabile, anche se questa non corrisponde alla realtà fattuale.
Affrontare la Confabulazione: Strategie di Mitigazione 🛠️
Nonostante la natura intrinseca del problema, esistono diverse strategie per ridurre il tasso di allucinazioni dell’AI e migliorare l’affidabilità dell’output.
Approcci a Livello di Modello
- Miglioramento dell’Addestramento (Fine-Tuning): Utilizzare tecniche come il Reinforcement Learning from Human Feedback (RLHF), dove gli addestratori umani valutano e correggono le risposte del modello, insegnandogli a essere meno incline a confabulare e più propenso a evidenziare l’incertezza.
- Retrieval Augmented Generation (RAG): Questa è una delle strategie più efficaci per le applicazioni pratiche. Invece di basarsi solo sulla conoscenza interna pre-addestrata, il modello utilizza il RAG per recuperare informazioni contestuali aggiornate e verificate da un database esterno (ad esempio, un database aziendale o una ricerca su internet) prima di generare la risposta. Questo arricchisce l’input e costringe l’AI a basare l’output su fonti specifiche.
- Calibrazione della Confidenza: Ricercare metodi per assicurare che il modello comunichi in modo più trasparente la propria fiducia nella veridicità dell’output. Quando la probabilità statistica è bassa, il modello dovrebbe ammettere “Non lo so” o indicare la risposta come un’ipotesi, piuttosto che presentarla come un fatto.
Strategie per l’Utente Finale
- Prompting Strategico: L’utente può influenzare la qualità della risposta. Fornire prompt chiari, specifici e contestualizzati riduce l’ambiguità e la probabilità che il modello debba “inventare” dettagli. Chiedere esplicitamente all’AI di citare le fonti o di fornire prove può costringerla a operare in modalità RAG.
- Fact-Checking Umano: Per compiti critici (legali, medici, finanziari, creazione di contenuti editoriali), la supervisione umana e la verifica incrociata restano insostituibili. Ogni volta che si utilizza un contenuto generato dall’AI, specialmente statistiche, citazioni o riferimenti a persone ed eventi, è obbligatorio procedere al fact-checking sistematico su fonti autorevoli.
L’obiettivo finale per l’AI non è l’eliminazione totale delle allucinazioni, che molti esperti ritengono impossibile vista la natura probabilistica dei modelli. L’obiettivo è mitigare il rischio e aumentare la trasparenza quando il modello non è certo della risposta.
Conclusione
L’avanzamento dei modelli generativi è inarrestabile, ma l’affidabilità dell’AI rimane il collo di bottiglia principale per la sua adozione in applicazioni ad alto rischio. Il fenomeno delle allucinazioni ci ricorda che questi strumenti sono potenti amplificatori di linguaggio e conoscenza statistica, non detentori di una verità assoluta o di una coscienza. Un utilizzo critico e responsabile che integri sempre la verifica umana è, per ora, la migliore difesa contro l’inventiva involontaria dell’intelligenza artificiale.
FAQ – Domande Frequenti sulle Allucinazioni AI
Che differenza c’è tra un’allucinazione e un semplice errore in un’AI?
Un’allucinazione è una risposta plausibile, ma inventata o fattualmente falsa, presentata con sicurezza. Un semplice errore potrebbe essere una piccola imprecisione, come un refuso o un dato numerico leggermente sbagliato. L’allucinazione è più insidiosa perché la risposta “suona” corretta a un orecchio non esperto, rendendo difficile l’identificazione.
Le allucinazioni riguardano solo il testo o anche le immagini generate dall’AI?
No, il fenomeno riguarda tutti i tipi di AI generativa, inclusi i modelli che producono immagini e video. Ad esempio, un modello di text-to-image potrebbe creare un’immagine di un oggetto con dettagli fisicamente impossibili o anomali, come un’auto con cinque ruote o una mano con sei dita, che sono incoerenti con la realtà.
È possibile eliminare completamente le allucinazioni dall’AI generativa?
La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che, data la natura statistica e probabilistica dei Large Language Models, la completa eliminazione delle allucinazioni è un obiettivo improbabile. Il focus della ricerca è sulla mitigazione attraverso tecniche come il RAG, l’addestramento con feedback umano e la calibrazione della confidenza, per renderle un evento molto raro e gestibile.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!