L’odore pungente di cloro è, per molti, sinonimo di pulito assoluto, un’icona dell’igiene domestica. La candeggina, o ipoclorito di sodio, è da decenni un pilastro nelle nostre case, spesso utilizzata per ogni tipo di pulizia, inclusi i pavimenti. Ma se volessimo andare oltre la semplice percezione, la candeggina è davvero la soluzione ideale e sicura per lavare e sanificare i pavimenti in ogni occasione? La risposta è più complessa di un semplice sì o no, toccando gli aspetti di igiene, sicurezza, e la salute a lungo termine delle superfici e delle persone.

Candeggina: Potere Disinfettante, Non Potere Detergente
Il primo, fondamentale punto da chiarire è la natura stessa della candeggina. La candeggina non è un detergente. L’ipoclorito di sodio è un potente agente ossidante e un eccellente disinfettante che uccide germi, batteri, virus e muffe. La sua efficacia nel disattivare i patogeni, come ribadito anche dal Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CDC) in contesti di igiene profonda, è indiscussa.
Tuttavia, essa manca dei tensioattivi, gli elementi chimici presenti nei detergenti che hanno il compito di “agganciare” lo sporco (grasso, polvere, residui) e staccarlo dalla superficie, permettendo all’acqua di portarlo via. Quando usiamo la candeggina sui pavimenti sporchi senza aver prima rimosso i detriti, non stiamo pulendo; stiamo principalmente sbiancando e ossidando lo sporco, rendendolo meno visibile ma non eliminandolo davvero. In pratica, disinfettiamo una superficie ancora sporca. Alcuni esperti del settore pulizia sottolineano come, specialmente su superfici porose, questo possa portare a un accumulo subdolo di sporco nel tempo, mascherato dal suo effetto sbiancante.
L’Uso Corretto per l’Igienizzazione: Le Dosi Sono Cruciali
Se l’obiettivo primario è la sanificazione, magari in aree ad alto rischio come bagni, cucine o in presenza di persone fragili, la candeggina è utile, ma la diluizione è vitale. Usarla pura o troppo concentrata non aumenta l’efficacia, anzi, è corrosiva e pericolosa.
La maggior parte delle raccomandazioni per la disinfezione delle superfici domestiche suggerisce una concentrazione di cloro attivo tra lo 0,05% e lo 0,5%. Per una candeggina domestica tipica con una concentrazione di ipoclorito di sodio intorno al 5%, si può ottenere una soluzione igienizzante efficace diluendo circa 30 ml (due cucchiai grandi) di candeggina per ogni litro d’acqua fredda o a temperatura ambiente (un rapporto approssimativo di 1:33). È cruciale non superare mai i 50 ml per litro per evitare danni alle superfici e rischi per la salute.
Bisogna sempre tenere a mente che la sanificazione, per essere efficace, richiede un tempo di contatto minimo con la superficie, che per le soluzioni di candeggina può essere di 5-10 minuti, seguito da un risciacquo, anche se alcune linee guida per la bassa diluizione (0,05%) suggeriscono di non risciacquare per massimizzare l’effetto.
I Rischi: Pavimenti e Salute
L’uso indiscriminato della candeggina pone seri rischi non solo per chi la usa, ma anche per i pavimenti stessi:
- Danneggiamento dei Materiali: La candeggina è altamente corrosiva. Superfici delicate come il legno non trattato, il laminato, la resina, o il cotto cerato possono subire danni irreparabili come scolorimenti, opacizzazione, o la corrosione dello strato protettivo. Anche per i pavimenti in gres porcellanato e ceramica, sebbene più resistenti, un uso troppo concentrato o l’applicazione sui giunti cementizi può portare a sbiadimenti o deterioramento. I metalli (come alcune finiture del pavimento) sono altamente suscettibili all’ossidazione e alla ruggine se esposti al cloro.
- Rischio Chimico e Respiratorio: La candeggina rilascia vapori irritanti. L’esposizione prolungata o l’uso in ambienti poco ventilati può irritare le vie respiratorie, gli occhi e la pelle. Un pericolo ancora maggiore è la miscelazione con altri prodotti. Ad esempio, mescolare candeggina con detergenti acidi (come l’aceto o l’acido muriatico) produce gas di cloro tossico, potenzialmente letale. Questo è un errore molto comune e estremamente pericoloso. Uno studio del 2024 pubblicato da “Non Sprecare” evidenzia come l’uso prolungato di prodotti chimici, inclusa la candeggina, possa incidere sulla salute respiratoria. Usare sempre i guanti e garantire una ventilazione ottimale.
- Impatto Ambientale: L’ipoclorito di sodio è un inquinante. Le sue reazioni chimiche e la sua persistenza nelle acque reflue hanno un impatto negativo sull’ambiente acquatico, un fattore che spinge molti a cercare alternative più ecologiche.
Alternative Efficaci e Sicure per Lavare i Pavimenti
Nella maggior parte delle pulizie quotidiane, quando l’obiettivo è rimuovere lo sporco e il grasso, non serve la candeggina, ma un detergente neutro e bilanciato specifico per il tipo di pavimento.
Per chi cerca un’azione igienizzante meno aggressiva e più naturale, diverse alternative sono valide:
- Aceto Bianco Diluito: Ottimo sgrassatore e leggero antibatterico naturale (da evitare su marmi e pietre naturali a causa dell’acidità).
- Vapore: Un pulitore a vapore è un eccellente metodo di sanificazione fisico, poiché il calore intenso uccide la maggior parte dei patogeni senza l’uso di sostanze chimiche, ed è sicuro per quasi tutti i pavimenti duri.
- Candeggina Gentile: A base di acqua ossigenata, è un’alternativa più ecologica con un buon potere igienizzante e sbiancante, pur essendo meno corrosiva della candeggina classica.
In conclusione, la candeggina non è il prodotto ideale per il lavaggio ordinario dei pavimenti, in quanto non è un detergente e può danneggiare le superfici. Se la disinfezione profonda è indispensabile, deve essere usata con estrema cautela: prima si lava con un detergente, e solo dopo si passa (con guanti e ventilazione) una soluzione altamente diluita di candeggina (circa 30 ml per litro d’acqua), evitando sempre di mescolarla con altri prodotti. La priorità deve essere la sicurezza e la cura dei materiali.
Domande Frequenti (FAQ)
1. La candeggina pulisce davvero i pavimenti? No, la candeggina non è un detergente perché non contiene tensioattivi per rimuovere fisicamente lo sporco, il grasso e la polvere. È un potente disinfettante che uccide germi e batteri grazie alla sua azione ossidante, ma può solo “mascherare” lo sporco non rimosso, dando una falsa impressione di pulito igienizzato.
2. Qual è la diluizione sicura e efficace per igienizzare i pavimenti? Per la maggior parte dei pavimenti resistenti, si consiglia una diluizione di circa 30 ml di candeggina (al 5% di cloro attivo) per ogni litro d’acqua fredda o a temperatura ambiente. È fondamentale non superare i 50 ml per litro per prevenire corrosioni e irritazioni. Prima di applicare, testare sempre in un angolo nascosto.
3. Su quali tipi di pavimenti la candeggina è assolutamente sconsigliata? La candeggina è fortemente sconsigliata su pavimenti in legno, laminato, cotto o pietra naturale cerata e metalli. Il suo potere corrosivo e sbiancante può rovinare irrimediabilmente la finitura, opacizzare le superfici e danneggiare lo strato protettivo, portando a scolorimenti e deterioramento a lungo termine.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!