Nella remota catena montuosa di Ellsworth, situata in Antartide, si trova un picco che, sorprendentemente, misura due chilometri per lato alla sua base, ricordando le dimensioni di una struttura piramidale.
Questa scoperta ha catalizzato l’attenzione dopo che immagini satellitari hanno rivelato sotto il ghiaccio antartico una forma che molti hanno prontamente identificato come una piramide.
Ma come è possibile che un simile edificio si trovi in un continente da sempre disabitato?
Questa domanda ha stimolato una miriade di teorie e speculazioni. Nonostante le fantasiose ipotesi, l’origine di tale struttura si rivela molto meno misteriosa di quanto alcuni possano credere.
Infatti, la cosiddetta “piramide” non è altro che una formazione naturale, un fenomeno geologico noto come nunatak, ovvero un picco roccioso che emerge da un ghiacciaio o una calotta glaciale. Questo particolare picco, pur assumendo una forma che ricorda quella delle piramidi, è semplicemente il risultato della convergenza dei ghiacciai circostanti su un terreno preesistente.
Questa interpretazione è stata confermata da esperti nel campo, come il professor Eric Rignot dell’Università della California, il quale ha sottolineato come, sebbene alcuni picchi possano effettivamente assumere una forma parzialmente piramidale, è raro che presentino quattro facce simili.
La sua natura non artificiale è stata ulteriormente confermata da Mitch Darcy, geologo presso il Centro di ricerca tedesco per le geoscienze, il quale ha evidenziato la presenza di strutture simili in altre parti del mondo, come il monte Búlandstindur in Islanda e il monte Bordoyarnes nelle Isole Faroe, sostenendo così l’idea che tali formazioni siano caratteristiche naturali piuttosto comuni.
Nonostante le ferventi discussioni e le teorie alternative proposte online, dai riferimenti a civiltà preistoriche a supposizioni su collegamenti con gli Illuminati, la spiegazione più plausibile rimane quella scientifica. Così, ciò che inizialmente poteva sembrare un indizio di antiche civiltà o di teorie del complotto si rivela essere una testimonianza dell’incredibile varietà e bellezza delle formazioni naturali del nostro pianeta.