Nessuna app, nessuna notifica, nessuno schermo. Solo una lastra liscia e trasparente da tenere in mano per resistere alla tentazione di controllare compulsivamente lo smartphone. È questa l’idea alla base del Methaphone, un dispositivo minimalista creato da una startup americana per contrastare la dipendenza digitale, sempre più diffusa nella società iperconnessa.

A lanciare il prodotto è stata Methaphone, una giovane startup statunitense che ha ideato un oggetto semplice quanto provocatorio: un “telefono finto” venduto al prezzo di circa 20 dollari, progettato per imitare forma, peso e dimensioni di uno smartphone, ma senza offrire alcuna funzionalità tecnologica. Nessun display, nessun suono, solo una superficie in acrilico trasparente che simula il gesto di scorrere sullo schermo.
Il boom su TikTok e l’equivoco del “telefono trasparente”
Il Methaphone è esploso online grazie a un video virale su TikTok, in cui una donna viene ripresa mentre “scorre” su un pezzo di vetro, facendo credere – inizialmente – che si trattasse di un nuovo telefono trasparente di Nokia. Il video ha generato migliaia di condivisioni e commenti, prima che la verità venisse svelata: non si trattava di un nuovo dispositivo hi-tech, ma di uno strumento psicologico per combattere l’uso compulsivo del cellulare.
Secondo quanto riportato anche da Gulf News, il Methaphone si propone come un’alternativa consapevole allo smartphone. Non una provocazione, ma un vero e proprio “anti-device”, pensato per favorire la mindfulness digitale, stimolando riflessioni su quanto tempo trascorriamo davanti agli schermi.
Come funziona Methaphone?
- Esperienza tattile realistica: il Methaphone simula il peso e la sensazione di uno smartphone reale, soddisfacendo il bisogno fisico di tenere qualcosa in mano.
- Riduzione dell’ansia: tenere in mano il Methaphone può aiutare a gestire l’ansia associata alla mancanza di stimoli digitali, favorendo un distacco graduale dal dispositivo vero.
- Consapevolezza e abitudini sane: il gesto di “scorrere” su un oggetto privo di tecnologia induce l’utente a riflettere sul proprio comportamento digitale, ponendo l’attenzione su un uso più equilibrato del telefono.
Un esperimento sociale che accende il dibattito
“Se siamo così dipendenti dai nostri telefoni, potremmo ridurre questa dipendenza regalando a qualcuno qualcosa che sembri un telefono, ma senza la tecnologia?”, ha spiegato l’utente CatGPT su Instagram, uno dei primi a promuovere l’oggetto. Anche se ammette che il Methaphone non ha ridotto significativamente il suo tempo sul telefono, “ha innescato conversazioni, e questo è ciò che conta davvero”.
Il progetto si inserisce in un contesto sempre più attento al benessere digitale. Secondo una recente indagine del Pew Research Center, oltre il 70% degli americani ammette di controllare il telefono “più spesso del necessario”. Un altro studio pubblicato da Harvard Business Review sottolinea come l’uso eccessivo dello smartphone sia associato a cali di produttività, insonnia e stress cronico.
Una provocazione che diventa tendenza?
Il Methaphone non è un prodotto tecnologico nel senso tradizionale, ma uno strumento simbolico e provocatorio. Più che un oggetto, rappresenta una reazione culturale alla sovrastimolazione digitale. Un esperimento sociale che ha diviso il web: c’è chi lo considera un’idea brillante per stimolare consapevolezza, e chi lo bolla come semplice “vetro inutile”.
Ma una cosa è certa: nel mondo dei social, dove l’attenzione è la vera moneta, un oggetto che non fa nulla ha paradossalmente fatto molto. E forse, proprio per questo, è diventato virale.
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