Asperger giornata mondiale dedicata alla sindrome

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Oggi ricorre la Giornata mondiale della sindrome di Asperger, celebrata ogni anno nel giorno in cui nacque il medico austriaco che per primo la diagnosticò.

La sindrome di Asperger è una forma di autismo, che consiste in un disturbo dello sviluppo di cognitivo di un individuo. Spesso, chi ne soffre rischia l’isolamento dalla comunità, a causa del diverso tipo di comunicazione e socializzazione che mette in atto e che lo porta ad avere difficoltà nel costruire una solida rete di relazioni sociali.

Chi è affetto da sindrome di Asperger manifesta difficoltà nell’interagire con gli altri e ha schemi comportamentali inconsueti, oltre ad avere interessi limitati.

Questa malattia ha dei punti in comune con l’autismo senza ritardo mentale, ma dal 1994, dopo una serie di test su dei bambini che presentavano disordini dello sviluppo, è considerata una categoria a parte.

La sindrome di Asperger viene riconosciuta dopo i tre anni di età. I bambini che ne sono affetti, pur mostrando caratteri autistici, conservano una buona intelligenza e hanno un buon linguaggio. Inoltre, sono diverse la goffaggine e la difficoltà al movimento delle dita della mano, segnali spesso non presenti nei bambini con autismo ad alto funzionamento.

Asperger giornata mondiale dedicata alla sindrome

Asperger giornata mondiale dedicata alla sindrome

Le cause della sindrome di Asperger non sono ancora del tutto note. Attualmente, la ricerca si sta concentrando sulla definizione di eventuali mutazioni genetiche nonché su possibili alterazioni del cervello.

Questa sindrome non sempre impedisce di diventare degli adulti con una vita pressoché normale in termini di lavoro e matrimonio, tant’è vero che secondo alcuni medici molti degli adulti con sindrome di Asperger non sono mai stati correttamente valutati e non hanno ricevuto un’approfondita diagnosi in merito.

Vista la particolarità del disturbo è difficile parlare di terapia. In generale, la terapia dipende dal livello funzionale e di adattamento del paziente. In altre parole, le tecniche terapeutiche devono essere adattate al livello di deficit presentato.

Lo scopo della terapia deve essere quello di aumentare i comportamenti sociali accettabili e prosociali (cioè quelli che favoriscono le interazioni sociali con gli altri individui). Il trattamento di scelta prevede invece specifici metodi educativi e comportamentali, da attuare a scuola ma anche a casa del bambino, coinvolgendo anche i genitori.

A scuola, i bambini possono essere istruiti con buoni risultati, principalmente da coloro i quali si mostrano in grado di dar loro comprensione e affetto. Le abilità emozionali dell’insegnante (che non possono essere improvvisate) influenzano direttamente e indirettamente l’umore e il comportamento del bambino, nelle sue varie fasi evolutive. Possono essere gestiti in una classe normale, poiché non devono essere isolati dai loro coetanei, ma spesso necessitano di un adeguato supporto educativo, poiché possono manifestarsi anche disturbi dell’apprendimento.

L’Associazione Spazio Asperger, che per l’occasione ha organizzato un incontro a Roma, sottolinea che, in Italia, c’è ancora tanto da fare: le famiglie sono ancora oggi lasciate sole, non ricevono aiuto sufficiente per comprendere ed affrontare la quotidianità e le richieste della burocrazia, nelle scuole sono attive leggi generiche sui bisogni educativi speciali, ma mancano norme concrete e specifiche, mancano per le persone nello spettro, lasciando l’onere dell’adattamento alla buona volontà di insegnanti ed associazioni.

Spazio Asperger evidenzia inoltre che grazie alla capacità di diffusione capillare dei nuovi media e dei social network, a partire dal 2011 si è contribuito a diffondere l’idea di neuro-diversità e l’importanza di promuovere contemporaneamente strategie di intervento efficaci che rispettino il più possibile il punto di vista delle persone autistiche. Purtroppo, fatte salve isole di eccellenza, le istituzioni tendono ad avere difficoltà a tenere il passo con i tempi.

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