Il mito di Atlantide, la leggendaria città sommersa descritta da Platone, affascina l’umanità da secoli. Ora, un archeologo sostiene di aver trovato prove concrete della sua esistenza al largo delle coste spagnole, riaccendendo un dibattito che unisce storia, archeologia e geologia.

Le prove sommerse al largo di Cadice
L’archeologo Michael Donnellan ha presentato una serie di scoperte che, a suo dire, combaciano perfettamente con le descrizioni platoniche di Atlantide. Durante una spedizione subacquea nella regione di Cadice, in Andalusia, il suo team ha individuato delle imponenti strutture sommerse a circa venti metri di profondità. Si tratta di mura concentriche e lunghe costruzioni lineari, alcune alte più di sei metri, oggi coperte da uno spesso strato di limo.
Le immagini sonar e le ispezioni dirette mostrano un anello murario esterno pesantemente eroso, come se fosse stato investito da una forza devastante, forse uno tsunami. Gli anelli interni, invece, appaiono quasi completamente distrutti. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, questi dettagli coincidono in modo sorprendente con il racconto di Platone, che parlava di lussuosi templi, porti e di un paesaggio ricco che corrisponde all’antica regione di Gades. I ritrovamenti includono anche prove di un antico commercio di avorio, suggerendo l’esistenza di rotte commerciali internazionali che collegavano questa zona all’Asia.
Una catastrofe antica all’origine del mito?
Come potrebbe essere scomparsa una civiltà così avanzata? Donnellan collega la distruzione della città a un evento catastrofico globale. La sua teoria si lega all’ipotesi dell’impatto del Dryas recente, un’idea controversa nella comunità scientifica. Questa ipotesi suggerisce che circa 12.000 anni fa, frammenti di una cometa colpirono la Terra, innescando cambiamenti climatici improvvisi, estinzioni di massa e cataclismi come tsunami di proporzioni gigantesche.
Sebbene molti scienziati rimangano scettici, Donnellan insiste sul fatto che le prove geologiche e i danni riscontrati sulle strutture sommerse supportino questo scenario. La distruzione improvvisa e violenta descritta da Platone non sarebbe quindi un’allegoria, ma il ricordo di un evento reale che ha cancellato una fiorente civiltà dell’Età della Pietra.
In sintesi Le scoperte al largo di Cadice offrono una nuova, intrigante prospettiva sul mistero di Atlantide. Sebbene la comunità scientifica sia ancora cauta, le corrispondenze con i testi antichi e le prove di un possibile cataclisma aprono scenari affascinanti sulla nostra storia più remota.
Per approfondire il legame tra le antiche civiltà e i grandi cataclismi naturali, puoi consultare le pubblicazioni su National Geographic o esplorare gli archivi di studi geologici su ScienceDirect.
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