Babà, delizia napoletana dalle origini però poco partenopee

VEB

Napoli è una delle città, nel mondo, che può vantare una molteplicità di prodotti e dolci tipici che sono conosciuti e conoscibili in tutto il mondo, dalla pizza alla sfogliatella, dalla pastiera al Babà.

Se per qualcuno, come la Margherita, la storia e le origini sono celebri, per altri invece spesso non si conosce bene da dove discendono e quando sono entrati a far parte del patrimonio culinario partenopeo.

Prendiamo ad esempio il Babà: apparentemente semplice ed invece complessissimo da realizzare nelle sue molteplici fasi di lievitazioni, zuppo di Rum ed adatto ad ogni momento della giornata, quando è nato e soprattutto dove?

A sorpresa, questo dolce non ha origine napoletana: l’inventore del babà è infatti Stanislao Leszczyński, re di Polonia fino al 1736, un grande appassionato di dolci a cui piaceva assaggiare sempre nuove creazioni e nuovi sapori.

Il re, che secondo la storia non aveva denti, a quanto pare ebbe l’idea di realizzare un dolce ammorbidito del rum. Questa ricetta venne perfezionata poi dal pasticcere Nicolas Stohrer, al servizio di Maria Leszczyńska, figlia di Stanislao e regina di Francia.

In un primo tempo la ricetta fu arricchita con una molteplicità di ingredienti, poi man mano si tornò alla purezza originale: dalla ricetta furono prima eliminati i canditi e lo zafferano, poi ne venne cambiata anche la forma, ideata dal pasticcere Sthorer e simile a quella di un fungo, così com’è ancora oggi.

Il Babà diviene quindi un dolce napoletano solo nella prima metà dell’800, quando la regina Maria Carolina d’Austria, che aveva sposato il re di Napoli Ferdinando IV di Borbone, lo fece conoscere in città: un amore a primo assaggio che dura ancora oggi.

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