Benchmark: cos’è e come viene utilizzato negli investimenti

VEB

Vi siete da poco avvicinati al mondo degli investimenti e avete sentito parlare di “benchmark”, ma non avete ben chiaro di cosa si tratti e a che cosa serva? Niente paura! In questo articolo troverete le risposte a tutti i vostri dubbi.

In ambito finanziario, il benchmark è un parametro che viene utilizzato per valutare in modo oggettivo prestazioni e rischi di titoli, fondi di investimento o mercati.

Ampiamente utilizzato in molti contesti, è l’elemento chiave sul quale si basano gli ETF, ossia gli Exchange Traded Funds; a tal proposito, se volete sapere che cosa sono e a cosa servono, cliccate qui per approfondire l’argomento e conoscerne nel dettaglio tutte le caratteristiche.

Benchmark come viene utilizzato negli investimenti
Benchmark come viene utilizzato negli investimenti (Foto@Pixabay)

Benchmark: la definizione semplice

Benchmark è un termine inglese che, tradotto nella nostra lingua, significa “punto di riferimento” o “segno di riferimento”.

A livello pratico, si tratta di un parametro che, prendendo come riferimento un indice o una composizione di indici, permette di confrontare con essi titoli singoli, panieri di titoli o portafogli di investimento, al fine di valutarne l’andamento e i fattori di rischio.

Che cos’è un indice di mercato

Utilizzato nei mercati secondari, l’indice consiste in quell’insieme di titoli, selezionati in base a parametri predeterminati, utilizzati per definire l’andamento generale di uno specifico mercato.

Tra gli indici più famosi, di cui avrete certamente sentito parlare, rientrano ad esempio:

  • il NASDAQ Composite, il quale include tutte le società attualmente quotate nella Borsa d’America;
  • l’FTSE MIB, il quale raggruppa le 40 più grandi società che risultano quotate nella Borsa di Milano;
  • il Dow Jones, forse il più noto in assoluto, il quale include i 30 titoli principali della Borsa di New York.

Quando viene scelto come benchmark, l’indice fornisce una media dell’andamento del mercato di riferimento e consente all’investitore o al gestore di un fondo di capire se un titolo o un paniere di titoli hanno performato bene, ossia sono in linea con l’andamento del benchmark oppure mostrano un andamento migliore rispetto a questo, oppure male. In questo secondo caso, il titolo o il gruppo di titoli mostrerà un andamento peggiore rispetto a quello dell’indice e il soggetto che se ne occupa provvederà, se lo riterrà opportuno, a effettuare alcune modifiche al fine di migliorarne le performance.

Benchmark: quali caratteristiche deve avere

Per funzionare correttamente e offrire le giuste garanzie, il benchmark deve essere per prima cosa totalmente replicabile, ossia deve partire da un indice che sia composto da titoli che possano essere acquistati o venduti sul mercato secondario.

In secondo luogo deve offrire garanzie di trasparenza, ossia deve essere composto attraverso l’applicazione di regole chiare e trasparenti che permettano anche ai singoli investitori di calcolarlo e comprenderne il funzionamento. In questo modo non vi potranno essere perplessità di fronte ai cambiamenti che il gestore di un fondo comune di investimento, di un ETF o di un portafoglio potranno effettuare nel corso del tempo. Per finire, deve essere rappresentativo dei titoli nei quali il fondo investe o da cui è composto il portafoglio dell’investitore. Questo significa che, se un fondo investe esclusivamente in titoli europei, non avrebbe senso prendere come benchmark un indice americano.

Next Post

C'è un oggetto discoidale sul fondo del Golfo del Messico

Un video che riprende il fondo del Golfo del Messico nel 2019 a una profondità di circa 1.700 metri è apparso sul web facendo scalpore. Gli utenti del web si sono chiesti se l’oggetto nel filmato sia un oggetto sottomarino non identificato o una specie di creatura marina. Così come […]
un oggetto discoidale sul fondo del Golfo del Messico