Biotestamento, Patrizia decide per staccare la spina

VEB

In Italia è stata approvata la legge sul biotestamento, con il voto del Senato dello scorso 14 dicembre anche nel nostro Paese è diventata realtà in termini legislativi, quello che viene definito biotestamento consente “il diritto alla dignità e all’autodeterminazione” come recita l’articolo 1 della legge, proviamo a leggere alcuni passi del testo completo della legge approvata lo scorso 14 dicembre e capire in cosa consiste il biotestamento.S

“La legge tutela il diritto alla vita, alla salute, ma anche il diritto alla dignità e all’autodeterminazione”, si legge nell’articolo 1 della legge che introduce la possibilità del “consenso libero e informato della persona interessata”, cioè un documento scritto (o altre forme nel caso in cui il paziente sia impossibilitato) per esprimere le proprie volontà – che possono essere sempre modificate o revocate in qualsiasi momento – riguardo alle cure e ai trattamenti. Nel consenso “si incontrano – si legge nel testo – l’autonomia decisionale del paziente e la competenza, l’autonomia professionale e la responsabilità del medico”.

In buona sostanza, non ci sono scuse per dire no, non è possibile, per non rispettare le volontà del malato di accettare o rinunciare a determinare cure, di chi è arrivato al momento più difficile della vita e non ha parole per far dire le sue volontà.

Nei mesi scorsi dai notai di diversi comuni sono state già raccolte più di ottomila dichiarazioni anticipate di trattamento, mentre per chi non vuole pagare il notaio o rischiare contestazioni tenendosi il documento a casa, ci sono  già 180 Comuni d’Italia che hanno istituito da tempo un registro ad hoc, l’elenco è sul sito dell’associazione Coscioni che monitora giorno per giorno  i centri e paesi dove nascono nuove iniziative per far rispettare la legge così lungamente attesa.

E proprio in queste ore, sulle prime pagine di tutti i principali quotidiani italiani svetta la storia di Patrizia Cocco, che ha scelto di morire dopo una lunga lotta contro la Sla.

Biotestamento, Patrizia Cocco ha scelto di farsi staccare la spina

Biotestamento Patrizia Cocco ha scelto di farsi staccare la spina

Proprio grazie alla legge approvata a dicembre del biotestamento ha scelto di morire: la donna ha dovuto dire quattro sì ai medici che hanno accettato la sua decisione in base alle nuove norme e hanno staccato la ventilazione meccanica.

Come racconta il Corriere  della Sera,  a causa della gravità della sua situazione alla 49enne è bastato rinunciare alla ventilazione meccanica che la faceva respirare.

A dicembre, quando è stata approvata la legge, ha deciso di “approfittare” per salutare questa vita ormai impossibile: del resto, con la sua battaglia, Patrizia ha contribuito all’approvazione della stessa legge.

Ricordiamo che questa legge, qui in Italia, rappresenta un passo storico per quanto riguarda il tema della terapia del dolore: la legge infatti prevede il divieto di accanimento terapeutico e la dignità nella fase finale della vita. In particolare, si stabilisce che “nel caso di paziente con prognosi infausta a breve termine o di imminenza di morte, il medico deve astenersi da ogni ostinazione irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso a trattamenti inutili o sproporzionati. In presenza di sofferenze refrattarie ai trattamenti sanitari, il medico può ricorrere alla sedazione palliativa profonda continua in associazione con la terapia del dolore, con il consenso del paziente”.

Ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, in previsione di una propria futura incapacità di autodeterminarsi può, attraverso disposizioni anticipate di trattamento, esprimere le proprie convinzioni in materia di trattamenti sanitari, indicando una persona di sua fiducia (il fiduciario) che lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie. Il medico “è tenuto al rispetto delle Dat, le quali possono essere disattese, in tutto o in parte, dal medico stesso, in accordo con il fiduciario, qualora esse appaiano palesemente incongrue o non corrispondenti alla condizione clinica attuale del paziente ovvero sussistano terapie non prevedibili all’atto della sottoscrizione, capaci di offrire concrete possibilità di miglioramento delle condizioni di vita”.

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