Ormai è un fatto incontrovertibile: la rete ha creato un nuovo modo di esprimersi, di interfacciarsi con gli altri, sostituendo il confronto faccia a faccia con sentimenti ed emozioni espressi attraverso faccine ed emoticon.
Ma la rete ha dato vita anche a nuove parole, neologismi appunto, nati per rimarcare pratiche che fuori dalla rete non esistono o comunque hanno una valenza differente.
Che vuol dire ad, esempio, “blastare” qualcuno in rete?
Blastare è un termine usato per indicare quando qualcuno umilia, deride, demolisce con sarcasmo le opinioni di un’altra persona.
In generale questa pratica viene messa in atto da chiunque, attraverso i social, attacca e zittisce l’interlocutore dall’alto di una presunta superiorità intellettuale e morale, che nella stragrande maggioranza dei casi è ben lungi dall’essere dimostrata.
Il termine “To blast” è mutuato dall’inglese e significa appunto distruggere, annientare, e blastare era inizialmente adottato soltanto nel mondo dei videogiochi, poi soprattutto grazie ad un giornalista, Enrico Mentana, molto attivo sui social nella lotta contro gli haters e tutti i suoi detrattori, si è diffuso in misura sempre maggiore.