Blockchain, Htc primo smartphone basato su questa tecnologia

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Per coloro che non masticano il linguaggio tecnico del settore potrebbe sembrare una parola di difficile comprensione, ma tanti sono certi che questa tecnologia, potente e complessa, rappresenti la nuova modalità di fruizione delle rete nel prossimo futuro.

La blockchain è la nuova generazione di Internet, o meglio ancora è la Nuova Internet: si ritiene che possa rappresentare una sorta di Internet delle Transazioni.

La blockchain, in italiano “catena di blocchi”, può essere semplificata come un processo in cui un insieme di soggetti condivide risorse informatiche (memoria, CPU, banda) per rendere disponibile alla comunità di utenti un database virtuale generalmente di tipo pubblico e in cui ogni partecipante ha una copia dei dati.

La blockchain è quindi una lista in continua crescita di record, chiamati blocks, che sono collegati tra loro e resi sicuri mediante l’uso della crittografia. Ogni blocco della catena contiene un puntatore hash come collegamento al blocco precedente, un timestamp e i dati della transazione.

Le applicazioni della blockchain in ambito finanziario sono enormi: le banche e la finanza si basano sullo scambio di valori attraverso sistemi complessi. Entra in gioco una catena di enti di regolamentazione per garantire le transazioni; questa tecnologia porta grandi benefici in termini di semplificazione, abbattimento dei costi, eliminazione delle terze parti e in più offre una sicurezza totale e un grado di semplicità stupefacente.

Ma a quanto pare la blockchain, il meccanismo tra l’altro alla base della produzione di bitcoin e di tutte le monete virtuali, potrebbe anche essere la prossima novità dirompente per gli smartphone: ci scommettono aziende tecnologiche piccole e grandi con i primi dispositivi basati su questo protocollo.

Tra tutte la prima ad investire concretamente è l’azienda taiwanese Htc che ha già applicato la blockchain al settore dei giochi.

Secondo indiscrezioni, sarebbe pronta a lanciare entro il 2018 il dispositivo Exodus.

Poco si sa sulle caratteristiche tecniche ma Phil Chen, Chief Crypto Officer di Htc, l’ha definito «un telefono personale da dove hanno origine tutti i dati legati all’utente che lo utilizza e che permette di decentrare Internet».

HTC Exodus viene proposto come strumento per riprendere il controllo sulla propria identità e sui propri dati personali: la risposta perfetta a tutti i dubbi in un periodo in cui questi temi sono al centro del dibattito pubblico.

Focalizzato sulle applicazioni decentralizzate e sulla sicurezza, Exodus include un sicuro portafoglio cold storage. Sulle caratteristiche hardware del dispositivo, HTC non ha però finora fornito dettagli. Né sul design, se è per questo: non sono state ancora pubblicate foto del prodotto.

HTC ha inoltre cominciato a stringere fondamentali accordi con altre aziende. Ad oggi ha stretto una partnership con Cryptokitties, probabilmente il più famoso gioco NFT basato sulla blockchain. La partnership riguarda la sua distribuzione esclusiva su alcuni dispositivi HTC selezionati, a partire da HTC U12+. Altre due sono le partnership annunciate da HTC. La prima è con Animoca, distributore di Cryptokitties; la seconda con Bitmark, progetto di proprietà digitale basato sulla crittografia.

Sembra quasi certo che il programma di early access dovrebbe aprirsi entro questo trimestre. Entro la fine del trimestre potrebbero essere resi noti i prezzi dello smartphone. La disponibilità potrebbe concretizzarsi entro la fine dell’anno. L’esatta tempistica non è però stata ancora ufficializzata.

Secondo altre indiscrezioni , comunque, anche Huawei sarebbe molto interessata a questa tecnologia. Ma potrebbe essere Facebook a sdoganare il blockchain: nelle scorse settimane il social network ha messo in piedi una squadra ‘ad hoc’ che avrà il compito di valutare le diverse applicazioni di questa tecnologia.

 

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