Bosnia: Le piramidi sono ripetitori per lo spazio

VEB

Lo scopritore delle piramidi bosniache, il dottor Semir Osmanagich, ha affermato di aver fatto un’altra straordinaria scoperta che potrebbe cambiare non solo la storia del continente europeo, ma l’intero pianeta.

Osmanagic infatti, avrebbe scoperto le cosiddette onde Tesla in cima alla Piramide del Sole bosniaca, che viaggiano più velocemente della velocità della luce. In questo caso, le onde sono in grado di penetrare attraverso i corpi cosmici. Tutto questo, secondo il ricercatore, parla dell’esistenza di una sorta di spazio Internet che mantiene la comunicazione tra le galassie.

Bosnia Le piramidi sono ripetitori per lo spazio
foto@Wikimedia

Secondo lo scienziato, le piramidi bosniache sono una sorta di acceleratori di energia che inviano e ricevono informazioni attraverso il Sole.

Molti ricercatori ritengono che le onde scalari generate dall’interazione di un campo di torsione viaggino 10 miliardi di volte più velocemente della velocità della luce. Penetrano gli oggetti spaziali, portando con sé informazioni (energia) senza perdita di qualità e quantità. Questi fenomeni energetici possono essere facilmente misurati con moderni strumenti scientifici.

Inoltre, Osmanagic ritiene che l’intera area su cui si trovano le piramidi sia stata progettata per creare un complesso energetico molto potente, che chiamiamo la valle bosniaca delle piramidi.

Nei tempi antichi, il flusso di energia irradiata era molto più intenso e più forte, secondo il ricercatore, e la Terra era energeticamente più forte alla fine dell’ultima era glaciale (circa 12.000 anni fa).

Con la sua scoperta, Osmanagich sta cercando di portare la comunità mondiale all’idea che tutte le piramidi sulla Terra siano state create da civiltà altamente sviluppate per uno scopo specifico.

Lo scienziato crede anche che la vita sulla Terra sia nata grazie all’intervento alieno e che le specie sulla Terra a lungo termine siano cambiate attraverso esperimenti in cui l’evoluzione gioca un ruolo minore e l’homo sapiens è il risultato dell’ingegneria genetica.

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