C’è una creatura che sembra uscita da un fumetto, ma vive realmente nelle acque fredde vicino a Città del Messico: è l’Axolotl (Ambystoma mexicanum). Questo anfibio, spesso chiamato anche “pesce camminatore”, è diventato una star della biologia per un motivo spettacolare: la sua straordinaria capacità di rigenerare qualsiasi parte del corpo, inclusi organi vitali, senza lasciare neanche una cicatrice.

Non è una semplice guarigione, è la “ristampa” perfetta
Quando noi subiamo una ferita profonda, il nostro corpo corre ai ripari formando una cicatrice, una sorta di “rattoppo” di tessuto fibroso. L’Axolotl fa una cosa completamente diversa: ricrea il pezzo perduto da zero, in modo perfetto.
- Zampa amputata? Ricresce un arto completo con ossa, muscoli, nervi e pelle, funzionale al 100%.
- Lesione al midollo spinale o al cervello? Il tessuto nervoso viene riparato e ricollegato.
- Danno al cuore? Anche parti del tessuto cardiaco possono essere rigenerate.
Questa salamandra messicana è l’unico vertebrato noto capace di rigenerare il suo corpo in maniera così complessa e completa, un fatto che la rende un modello di studio insostituibile.
Il Segreto: Cellule che tornano “bambine”
Come fa l’Axolotl a conservare il progetto originale del suo corpo? Il segreto sta nel modo in cui le sue cellule rispondono a un trauma.
Quando avviene un’amputazione, le cellule vicine alla ferita non formano subito tessuto cicatriziale. Al contrario, regrediscono a uno stato indifferenziato, trasformandosi in una massa di cellule che la scienza chiama blastema. Pensate al blastema come a un gruppo di cellule staminali adulte che hanno riacquistato la loro memoria di posizione.
Queste cellule del blastema possiedono il “piano di costruzione” completo e sanno esattamente cosa devono diventare: una parte di osso, un pezzo di muscolo, un fascio di nervi. È come se si trasformassero da mattoni già utilizzati (cellule adulte) a un sacchetto di mattoncini Lego nuovi e pronti per essere riassemblati secondo le istruzioni originali.
Il “GPS Cellulare”: Hand2 e la Memoria di Posizione
Per rigenerare un arto perfettamente, le cellule devono sapere due cose: cosa ricostruire e dove farlo. Negli ultimi anni, la ricerca si è concentrata sul capire questo “GPS cellulare”.
Studi di ricercatori come Elly Tanaka dell’Istituto di Biotecnologie Molecolari di Vienna hanno identificato alcune molecole chiave. Una di queste è la molecola Hand2. In pratica:
- Quando c’è un danno, le cellule aumentano drasticamente la produzione di Hand2.
- Questa molecola agisce come un segnale che “istruisce” il blastema, dicendo alle cellule la loro “memoria posizionale”.
Questo sistema di coordinate molecolari assicura che una zampa ricresca esattamente come l’originale, con tutte le giunture e le dita al posto giusto. È interessante notare che noi esseri umani possediamo geni simili, come il gene CYP26B1, ma negli Axolotl questo meccanismo è costantemente “acceso” e pronto all’uso.
Il Futuro della Medicina Rigenerativa
La speranza della comunità scientifica è che l’Axolotl possa aiutarci a sbloccare la medicina rigenerativa anche per l’uomo. Il suo genoma, pur essendo enorme (circa dieci volte più grande di quello umano, pari a 32 miliardi di basi), è stato sequenziato per identificare i geni responsabili di questo superpotere.
Il sogno non è solo far ricrescere arti umani, ma anche trovare nuove cure per:
- Lesioni al midollo spinale: La capacità dell’Axolotl di riparare i nervi recisi, a differenza della formazione di tessuto cicatriziale che avviene in noi, è la chiave.
- Malattie neurodegenerative: La rigenerazione del tessuto cerebrale apre possibilità inimmaginabili.
Lo studio di questo piccolo anfibio pedomorfico, originario dei laghi di Xochimilco, potrebbe davvero riscrivere il futuro della salute umana, trasformando quella che oggi sembra fantascienza in realtà medica.
Domande Frequenti (FAQ)
Cosa permette all’Axolotl di rigenerare il corpo senza cicatrici?
L’Axolotl non forma il tessuto fibroso tipico delle cicatrici umane. Dopo una lesione, le cellule adulte vicine tornano a uno stato “primordiale”, creando un blastema, una massa di cellule indifferenziate con la memoria posizionale. Queste cellule agiscono come cellule staminali pronte a ricostruire ossa, muscoli, nervi e vasi sanguigni perfettamente, seguendo il progetto originale.
Quali parti del corpo può rigenerare l’Axolotl?
Questo anfibio ha una capacità di rigenerazione quasi totale. Può far ricrescere zampe amputate, parti della retina, della mascella e persino tessuti complessi come il midollo spinale e parti del cervello e del cuore. Questa versatilità lo rende unico tra i vertebrati e un focus cruciale per la ricerca sulla rigenerazione in tutto il mondo.
Perché gli esseri umani non possono rigenerarsi come l’Axolotl?
Negli umani e nella maggior parte dei mammiferi, il processo di guarigione post-lesione innesca una risposta immunitaria che porta alla formazione di tessuto cicatriziale. Nell’Axolotl, invece, i macrofagi aiutano a controllare l’infiammazione senza compromettere il processo. Inoltre, alcune molecole chiave come Hand2 e il gene Shox, che guidano la ricrescita, sono presenti nell’uomo ma hanno una funzione “spenta” o limitata.
Qual è l’importanza dell’Axolotl per la ricerca medica?
L’Axolotl è fondamentale per la medicina rigenerativa. Studiare il suo meccanismo molecolare aiuta a comprendere come attivare la “memoria di posizione” delle nostre cellule. Questo potrebbe portare a terapie innovative per curare lesioni gravi come quelle spinali, traumi cerebrali o persino l’invecchiamento, sfruttando le proprietà che l’evoluzione ha mantenuto in questa specie unica.
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