Sonde extraterrestri auto-duplicanti potrebbero aver già visitato il nostro Sistema Solare e, secondo alcuni scienziati, potrebbero essere operative proprio ora. Questa è l’audace ipotesi avanzata dal professor Alex Eleri, esperto di ingegneria aerospaziale, che spinge la comunità scientifica a riconsiderare l’approccio alla ricerca di vita extraterrestre (SETI), concentrandosi sulla caccia a specifiche “firme tecnologiche” lasciate da questi potenziali visitatori robotici.

Rivedere la Ricerca di Vita Extraterrestre: Le Tecnologie Auto-Replicanti
Il professor Alex Eleri della Carleton University, specializzato in tecnologie robotiche autoreplicanti, suggerisce che l’invio di veicoli in grado di auto-replicarsi sia il metodo più efficiente per il viaggio interstellare e l’espansione di civiltà avanzate. Questi veicoli, teorizzati per la prima volta dall’informatico John von Neumann (note come sonde di von Neumann), offrirebbero un modo per percorrere distanze galattiche immense e diffondere la loro presenza su larga scala in un tempo relativamente breve.
La ragione principale per l’utilizzo di queste sofisticate sonde è la sopravvivenza della specie aliena. Mappando e colonizzando lo spazio, queste civiltà cercano di proteggersi da minacce cosmiche (come l’evoluzione stellare) o pericoli più vicini (come potenziali aggressioni di altre civiltà). L’esplorazione del cosmo tramite l’auto-replicazione permette la raccolta efficiente di dati preziosi, valutando rischi e opportunità per lo sviluppo della civiltà madre. Le sonde, non vincolate dai complessi sistemi di supporto vitale degli organismi biologici, sono più veloci e consumano meno risorse, limitate solo dalla disponibilità di materiali da costruzione come asteroidi e comete.
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Il Modello di Esplorazione e le Firme Tecnologiche
Il ricercatore propone che l’esplorazione e il controllo di un sistema planetario da parte di queste sonde avvenga in sei distinte fasi operative:
- Esplorazione iniziale degli oggetti celesti circostanti e ricchi di risorse.
- Creazione di veicoli da ricognizione secondari per uno studio dettagliato dell’intero sistema.
- Selezione e mappatura delle sedi più idonee per le basi di produzione.
- Avvio del processo di riproduzione e creazione di unità hardware specializzate.
- Studio a lungo termine del pianeta e dei corpi celesti vicini.
- Svolgimento di compiti speciali, come l’edificazione di infrastrutture o l’introduzione della vita in oggetti potenzialmente abitabili.
Secondo il professor Eleri, questa intensa attività lascerebbe tracce rilevabili, le cosiddette “firme tecnologiche”. Un esempio potrebbe essere rappresentato da campioni lunari o terrestri che presentano rapporti isotopici insoliti di elementi radioattivi, un indizio di passata attività di estrazione o manipolazione da parte di una sonda. Questa ricerca inaugura una nuova e specifica direzione per il SETI, che ora deve concentrarsi non solo sulla ricezione di segnali, ma anche sulla ricerca attiva di tracce fisiche di un’esplorazione aliena già avvenuta.

In conclusione, l’ipotesi delle sonde auto-replicanti del professor Eleri invita l’umanità a un urgente ripensamento della propria strategia di ricerca di vita intelligente al di fuori della Terra. Se queste entità robotiche fossero realmente operative nelle vicinanze, la prova della vita extraterrestre non sarebbe un segnale in arrivo, ma un’anomalia da cercare tra i corpi celesti a noi noti. Forse, prestando attenzione a queste specifiche “firme”, saremo presto in grado di confermare o negare l’esistenza di intelligenza al di là del nostro pianeta.
Per approfondire la ricerca di vita extraterrestre e le sonde auto-replicanti, puoi consultare i seguenti siti autorevoli:
- NASA: Search for Life
- SETI Institute: The Search
- Science Alert: Articoli su Alex Eleri e von Neumann Probes
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!




