Pochi paesi al mondo possono vantare una cultura gastronomica variegata come la nostra, e non a caso la cucina italiana è tra le più amate al mondo.
In ogni angolo della terra si amano la pizza e la pasta, ma certamente anche i dolci, che sono vere e proprie eccellenze, le cui ricette originarie però sovente vengono stravolte.
Naturalmente ogni paese ha i suoi dolci e le sue ricette e negli ultimi anni noi italiani abbiamo importato molte ricette da oltreoceano, tra cui spiccano senza dubbio i brownies.
Avete il coraggio di dire di non averli mai assaggiati? Impossibile, golosi e “cioccolatosi” come appaiono nelle vetrine di ormai quasi tutte le pasticcerie.
Tipico dessert americano che deve il suo nome al colore scuso, dato dal cacao e dal cioccolato di cui è infarcito, il brownie è un biscotto tagliato a piccoli quadrettini.
Questi quadrettini possono essere ricoperti con della glassa e possono contenere delle scaglie di cioccolato o nocciole, ma possono anche essere aromatizzati in vari gusti, come ad esempio vaniglia o menta.
Il primo brownie della storia si deve alla brillante idea della signora Bertha Palmer, titolare del Palmer Hotel, che nel 1983 chiese a un pasticcere di preparare un dolce che fosse gustoso ma anche pratico da consumare per le donne che frequentavano il Chicago World’s Columbian Exposition.
Una chicca: all’epoca il biscotto ancora non conteneva però cioccolato ma era composto di glassa all’albicocca e impasto di nocciole.