Per chi ama giocare ma non è attratto da slot machine e roulette russa, la soluzione migliore è rappresentata dalle carte: ci sono decine di versioni diverse di solitari per sfidare se stessi, ma anche altrettanti giochi di carte da giocare in due o in quattro.
Particolarmente amato e giocato negli ultimi anni è il burraco, un gioco della famiglia della pinnacola nato probabilmente in Uruguay intorno agli anni 1940 e diffusosi in Italia intorno agli anni 1980, anche se solo nell’ultimo decennio ha conosciuto un successo senza precedenti, con tornei sia amatoriali che competitivi, con vincite più o meno sostanziose.
Il burraco si fa con due mazzi di carte francesi più i 4 Jolly. Ci sono due carte da gioco particolari che possono assumere qualsiasi valore: i 2, denominati pinelle, e i jolly.
Nella versione a 4, la più amata, il mazziere mischia le carte e fa tagliare il mazzo al giocatore alla sua destra, che poi è anche quello che crea due mazzetti da 11 carte, definiti “pozzetto”, che vengono messi da parte per la seconda parte del gioco, poi distribuisce 11 carte a giocatore e le restanti finiscono al centro del tavolo.
L’obiettivo del gioco è di realizzare più punti degli avversari, calando in tavola gruppi di carte formati da scale dello stesso seme o da carte dello stesso valore , prima che la mano finisca.
La mano finisce quando un giocatore riesce a finire le carte che ha in mano e la sua squadra ha già creato un burraco e raccolto il pozzetto.
Un “burraco” si crea quando è stata creata una sequenza di almeno sette carte, in scala o dello stesso valore. Se all’interno sono stati usati jolly o pinelle il burraco è denominato sporco, o al contrario è “puro”.
Ricordiamo che in Italia ormai esistono molte federazioni che permettono di partecipare a tornei nei vari circoli dislocati sul territorio nazionale, gratis o con la sottoscrizione di una quota.