In molti paesi dell’Europa, le temperature estreme hanno causato una grave siccità ma non è solo questo il problema.
Iin Spagna ci sono già più di 2.000 morti. Tutta l’Europa si è ormai trasformata in una vera e propria “camera a gas”, l’aria riscaldata fino a record di oltre 40 gradi.
In molte città è ufficialmente consentito nuotare nelle fontane, nel Regno Unito, migliaia di granchi velenosi hanno invaso una popolare destinazione turistica della Cornovaglia a causa del caldo.
E’ stata registrata anche un’invasione di meduse senza precedenti.
In Italia, secondo l’Associazione dei Produttori Agricoli, la produzione di mais e mangimi è diminuita del 45%, il riso del 30% e la raccolta di frutta del 15%. Quasi la metà degli allevamenti è colpita.
“Quando ho progettato i primi vigneti 20 anni fa, ho avuto il problema opposto: dovevo spingere l’acqua fuori dai vigneti. Ora devo irrigare sia i vigneti che gli uliveti se voglio continuare a produrre alta qualità olio“, spiega il presidente della confederazione degli agricoltori italiani della regione toscana Valentino Berni.
In Francia, al contrario, sono state introdotte restrizioni per il consumo di acqua sia per scopi personali che per i bisogni dell’agricoltura. Il Paese ha un livello di allarme “arancione”, la crisi energetica si sta intensificando. Le centrali nucleari francesi a stento, non c’è niente per raffreddare i reattori.