Campane, ecco perché suonano ogni giorno

VEB

Oggi nelle grandi città, complice anche il perenne caos, è sempre più difficile sentir suonare le campane delle Chiese, eppure già nei paesi più piccoli non è difficile sentirle più volte al giorno.

Ma perché c’è questa usanza di far suonare le campane?

Cominciamo subito col dire che non c’è un’unica motivazione, anche se quella più diffusa è oggigiorno l’indicazione oraria: il rintocco delle campane segna l’ora, anche se le modalità cambiano da paese a paese.

Ma le campane, a seconda della modalità in cui vengono suonate, possono indicare sia lutti particolari sia festività importanti da celebrare come anniversari locali o nazionali.

In tempi più antichi la campana, che risuonava chiaramente in tutta la cittadina, era anche un chiaro e udibile segnale di allarme: le campane venivano suonate quindi, in tempo di guerra, quando c’era un pericolo imminente, ma anche in presenza di un incendio o di qualsiasi calamità dovesse spingere la popolazione ad accorrere fuori dalle proprie case, a prestare magari aiuto o assistenza.

Oggi le campane si sentono sempre meno perché, grazie ad una circolare del 2002 del Comitato per gli Enti ed i Beni Ecclesiastici è stato chiarito che il suono delle campane è consentito in casi assai limitati: indicare le celebrazioni liturgiche o manifestazioni di preghiera, scandire i momenti più importanti della comunità cristiana, come feste e lutti e richiamare al mattino, a mezzogiorno e a sera il saluto a Maria.

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