Carcinoma alla prostata, gli uomini ne sottovalutano i sintomi

VEB

Tra gli uomini, purtroppo, si riscontrano sempre più casi di tumore alla prostata, un carcinoma questo che ha buoni margini di cura e sopravvivenza di chi ne è colpito, a patto però, come avviene per tutte le malattie del resto, sia diagnosticato per tempo e trattato nel modo giusto.

Stanchezza cronica, dolore (soprattutto alle ossa), debolezza, disturbi urinari, difficoltà a dormire o a svolgere normali attività quotidiane, come camminare o salire le scale, sono tra i sintomi principali di questa patologia, ma purtroppo pochi uomini vi prestano attenzione, mettendo a serio repentaglio la propria vita.

Come mette in evidenza un sondaggio presentato durante il Congresso di Oncologia Europeo, circa la metà dei pazienti che convive con una neoplasia prostatica in fase avanzata ignora il possibile significato di questi indizi, quasi uno su tre non riconosce il fatto che il dolore potrebbe essere legato al cancro e, di conseguenza, spesso non ne parla con un medico.

L’indagine ha inoltre messo in luce differenti basi culturali poiché più di un uomo su tre (36 per cento) in Europa sostiene di non essere a proprio agio a discutere con i medici di come si sente fisicamente, rispetto a soltanto un uomo su 10 (12 per cento) negli Usa. Inoltre, un maschio su tre (34 per cento) sostiene che discutere dei sintomi, come il dolore, lo faccia sentire più debole; in sintesi, manifestare all’esterno questo dolore provoca vergogna.

L’obiettivo è quindi quello di sensibilizzare gli uomini e renderli capaci di sfruttare al meglio l’enorme progresso terapeutico nel trattamento del cancro alla prostata che, anche in fase avanzata, può avere un impatto positivo.

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