Da sempre ci hanno ripetuto che la carne di maiale è una di quelle che va assolutamente cotta: via libera al carpaccio di manzo e anche di molte tipologie di pesce, ma niente da fare per la carne suina.
Il perché è presto detto: la carne di maiale, così odiata anche dagli islamici, è stata per anni il principale veicolo della Trichinella Spiralis, un verme anche del corpo umano.
Le carni di maiale infestate dal parassita, e mangiate poco cotte, diventano quindi pericolose per l’uomo.
Ma questa è una minaccia superata: oggi solo raramente vivono allo stato brado, e quelli venduti sono allevati con annessa certificazione, che garantisce la loro salute.
Quindi via libera al carpaccio di suino?
Sì e no: non c’è più pericolo per la Trichinella Spiralis, ma altri studi recenti hanno scovato altre minacce.
Un report scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), ad esempio, ha certificato che il consumo di carne di maiale o il fegato crudi o poco cotti sono la causa più comune di infezione da epatite E in Europa.
L’epatite E è una malattia acuta del fegato causata dal virus HEV (Hepatitis E Virus) che nella maggior parte delle persone non presenta sintomi o li presenta lievi. Questa epatite è l’unica ad avere gli animali come serbatoio e la carne a rischio può essere non solo quella suina, ma anche quella di pollo, coniglio, cervo e cinghiale.
Generalmente non è mortale ma in particolari casi può essere fulminante, portando al decesso del paziente.