La tragica morte di John Lennon, avvenuta l’8 dicembre 1980 a New York, ha lasciato un segno profondo nella storia della musica e nella memoria collettiva. L’ex Beatle fu ucciso da Mark David Chapman, che sparò cinque colpi di pistola davanti al Dakota Building, dove Lennon viveva con Yoko Ono. Chapman si dichiarò colpevole e fu condannato all’ergastolo. Il caso è da tempo considerato chiuso dalle autorità. Eppure, nuove teorie alternative continuano ad alimentare dibattiti tra appassionati, giornalisti investigativi e fan dei Beatles.

La teoria del secondo tiratore: cosa sostiene Tom Grant?
Una delle teorie più discusse di recente è quella proposta da Tom Grant, ex investigatore privato già noto per aver indagato sulla morte di Kurt Cobain. Nel suo libro Who Killed John Lennon?, Grant avanza l’ipotesi che Chapman non fosse l’unico responsabile dell’omicidio. Secondo quanto riportato dal New York Post, l’autore sostiene che:
- I proiettili che colpirono Lennon provenivano da due direzioni diverse;
- Un testimone oculare, Jose Perdomo, avrebbe notato un uomo di colore fuggire dalla scena;
- Chapman avrebbe agito come “distrazione”, mentre un presunto secondo tiratore professionista eseguiva il colpo fatale;
- L’intero omicidio sarebbe frutto di una cospirazione organizzata, potenzialmente con motivazioni politiche.
Cosa dicono le autorità?
La teoria di Grant è stata smentita dalle fonti ufficiali. Secondo l’ex capo della polizia di New York, James O’Neill, non esistono prove credibili a sostegno dell’ipotesi del secondo tiratore. Inoltre, le indagini balistiche hanno dimostrato che tutti i colpi sparati provenivano dalla pistola in possesso di Chapman, una calibro .38, recuperata immediatamente dopo l’arresto.
I referti forensi e le testimonianze raccolte nel processo del 1981 confermano senza ambiguità che Chapman agì da solo, motivato da una combinazione di ossessione personale e disturbi psicologici, come confermato anche dalla FBI nei documenti desecretati sull’indagine.
Perché queste teorie continuano a circolare?
Nonostante la mancanza di riscontri oggettivi, la teoria del secondo tiratore affascina ancora molti. Ciò è in parte dovuto al forte impatto emotivo che la morte di Lennon ha avuto sull’opinione pubblica. Il suo impegno per la pace, il suo ruolo iconico nei Beatles e il simbolismo della sua figura hanno reso difficile per molti accettare che la sua vita sia stata spezzata da un singolo uomo armato, in modo così improvviso e privo di senso.
Inoltre, come spesso accade nei casi legati a figure pubbliche di rilievo, si sviluppano nel tempo teorie del complotto, sostenute dalla necessità umana di trovare spiegazioni più articolate per eventi tragici.
Conclusione: verità giudiziaria contro teoria alternativa
A oggi, la verità legale e storica è chiara: Mark David Chapman ha ucciso John Lennon e ne ha ammesso la responsabilità. Tuttavia, le speculazioni alternative, come quella di Tom Grant, mostrano quanto profondo sia ancora il bisogno di comprendere e dare un senso alla perdita di una figura come Lennon.
Il suo lascito, fatto di musica, messaggi di pace e lotta alla guerra, continua a vivere, al di là delle teorie e delle controversie.