Cinque anni fa moriva Lucio Dalla, una vita discreta in musica.
Se n’è andato a Montreaux il primo marzo del 2012. Di Dalla ci resta tantissimo.
Mai oltre le righe, nella vita e nella musica: solo tanto amore per il suono,per il canto.
Un po’ a modo suo. Forse non era né musicista né cantautore puro, ma solo una persona che portava della gioia fra di noi.
Probabilmente è stato per decenni sottovalutato come paroliere.
Nell’immaginario collettivo ce n’erano di più importanti, da Guccini a De André.
Ma le parole delle canzoni di Lucio, a volte semplicissime, a volte complicate, a volte inestricabili, stavano e stanno là, in attesa di essere capite ancora bene e valutate per quello che sono.
Per molti aspetti sono poesia, e sia detto senza tema di smentita.
Tutto scritto e suonato in brani come Caruso, Anna e Marco, Attenti al Lupo, Futura e molti altri.
Molti hanno pianto ultimamente la scomparsa di un grandissimo, Pino Daniele; il quale artisticamente, però, negli ultimi anni si era un po’ perso.
Non abbiamo avuto la stessa impressione per Lucio Dalla, sempre uguale a se stesso in senso buono, sempre così presente, anche nei momenti di assenza. Insomma, un piccolo grande uomo.