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Come il cervello crea i sogni e perché li ricordiamo o dimentichiamo

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Perché sogniamo? E perché, al risveglio, alcuni sogni ci appaiono vividi e altri svaniscono nel nulla? Queste domande affascinano neuroscienziati, psicologi e sognatori da secoli.

Ma come il cervello genera i sogni e quali meccanismi determinano se li ricordiamo o li dimentichiamo e cosa dicono gli studi recenti.

Come il cervello crea i sogni e perché li ricordiamo o dimentichiamo

Come nasce un sogno nel cervello?

I sogni si originano principalmente nella fase REM (Rapid Eye Movement) del sonno, quando l’attività cerebrale è paragonabile a quella della veglia.

Durante questa fase:

  • L’amigdala (centro delle emozioni) è altamente attiva
  • La corteccia prefrontale (razionalità) è meno attiva
  • L’ippocampo, legato alla memoria, lavora in modo discontinuo

Fonte: Harvard Medical School – Division of Sleep Medicine
https://sleep.med.harvard.edu/what-happens-when-you-sleep

Il risultato? I sogni mescolano emozioni intense, immagini vivide e logica distorta.

Attività cerebrale nei sogni

Secondo un’analisi condotta dal Centre for Functional MRI at the University of Lausanne, i sogni coinvolgono aree cerebrali come:

  • Precuneus (rappresentazione visiva e senso del Sé)
  • Corteccia cingolata anteriore (autoconsapevolezza)
  • Area temporale (ricordi e linguaggio)

Fonte: Siclari, B. et al. (2017), Nature Neuroscience
https://www.nature.com/articles/nn.4545


Perché alcuni sogni li ricordiamo e altri no?

1. Attivazione della corteccia prefrontale

Se al risveglio la corteccia prefrontale è attiva, è più probabile che si consolidi il ricordo del sogno. In caso contrario, svanisce.

Fonte: Psychology Today – “Why We Forget Our Dreams”
https://www.psychologytoday.com/us/blog/sleep-newzzz/202107/why-we-forget-our-dreams

2. Ormoni del sonno e memoria

La noradrenalina, un neurotrasmettitore coinvolto nella formazione dei ricordi, è quasi assente durante il sonno REM, rendendo difficile l’immagazzinamento dei sogni nella memoria a lungo termine.

Fonte: National Institute of Neurological Disorders and Stroke (NIH)
https://www.ninds.nih.gov/health-information/public-education/brain-basics/understanding-sleep

3. Durata della veglia post-sonno

I sogni ricordati meglio sono quelli che avvengono poco prima del risveglio. Più tempo passa senza annotarli, più facilmente vengono cancellati.


Cosa ci dicono i sogni?

Secondo Carl Jung, i sogni sono “lettere inviate dall’inconscio”. Sebbene non tutti gli scienziati concordino sull’interpretazione simbolica, oggi sappiamo che:

  • I sogni elaborano emozioni non digerite durante il giorno
  • Possono facilitare problem solving e consolidamento mnemonico
  • Talvolta aiutano ad affrontare traumi o conflitti interni

Fonte: Stickgold, R. & Walker, M. – Sleep-dependent memory processing
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17072298


Come ricordare meglio i sogni?

1. Tieni un diario dei sogni

Appunta subito, anche solo parole chiave. Scrivere entro i primi 5 minuti dal risveglio aumenta drasticamente la memorizzazione.

2. Imposta un risveglio graduale

Sveglie troppo aggressive interrompono bruscamente il ciclo del sogno. Preferisci suoni naturali o sveglie a luce progressiva.

3. Ripeti un’intenzione prima di dormire

Frasi come: “Domani mattina ricorderò il mio sogno” aiutano il cervello a prepararsi.


FAQ – Domande frequenti

È normale non ricordare mai i sogni?

Sì. Molte persone non ricordano i sogni perché si svegliano in fasi del sonno non-REM o per mancanza di attenzione alla memoria onirica.

Chi sogna di più?

Tutti sognano. Ma chi ha una maggiore attività della corteccia frontale durante la notte tende a ricordare meglio i sogni.

I sogni hanno un significato?

Dipende dal punto di vista. Per la scienza, servono a rielaborare emozioni e memorie. Per la psicologia analitica, possono contenere simboli significativi.


Conclusione

Il cervello crea i sogni attivando aree profonde legate all’immaginazione, alla memoria e all’emozione, soprattutto durante il sonno REM. Se li ricordiamo o meno dipende da una combinazione di neurochimica, tempismo e attenzione.

Capire come sogniamo è il primo passo per ascoltare ciò che il nostro inconscio ha da dirci.


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