Il Rosario è una preghiera antica e profondamente radicata nella tradizione cattolica, un modo per meditare sui momenti centrali della vita di Gesù e di Maria. Non è una semplice ripetizione di formule, ma un vero e proprio cammino spirituale che unisce la mente e il cuore. Se ti stai chiedendo come approcciare questa pratica, ecco una guida passo dopo passo per iniziare.
L’inizio: la preparazione del cuore
Prima di tutto, trova un luogo tranquillo. La preghiera del Rosario è un momento di dialogo intimo, quindi è importante creare un’atmosfera che favorisca la concentrazione. Tieni tra le mani la corona del Rosario, uno strumento che aiuta a tenere il conto delle preghiere.

Si comincia con il Segno della Croce, un gesto semplice ma potente: “Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”.
Subito dopo, tenendo in mano il Crocifisso della corona, si recita il Credo (o Simbolo degli Apostoli). Questa è una professione di fede che riassume i principi fondamentali del credo cristiano.
Spostandoti sul primo grano grosso dopo la croce, recita il Padre Nostro.
Seguono tre grani ravvicinati, sui quali si recitano tre Ave Maria. Queste preghiere sono tradizionalmente offerte per la fede, la speranza e la carità.
Conclude questa parte introduttiva un Gloria al Padre.
Il cuore del Rosario: i Misteri e le decine
Ora inizia la parte centrale della preghiera, la meditazione dei Misteri. I Misteri sono suddivisi in quattro serie di cinque, che ripercorrono la vita di Cristo. A ogni giorno della settimana è associata una serie di Misteri:
- Misteri Gaudiosi (Lunedì e Sabato): contemplano l’annuncio dell’Angelo a Maria e la nascita di Gesù.
- Misteri Luminosi (Giovedì): si concentrano sulla vita pubblica di Gesù, dal Battesimo all’istituzione dell’Eucaristia.
- Misteri Dolorosi (Martedì e Venerdì): meditano sulla passione e morte di Gesù.
- Misteri Gloriosi (Mercoledì e Domenica): celebrano la risurrezione e la gloria di Cristo e di Maria.
Per ogni “decina” del Rosario (i gruppi di dieci grani piccoli), la sequenza è la seguente:
- Annuncia il Mistero. Ad esempio, se è lunedì, il primo mistero gaudioso è “l’Annunciazione dell’Angelo a Maria”. Prendersi un momento per riflettere su questo evento è fondamentale.
- Sul grano grosso che precede la decina, recita un Padre Nostro.
- Sui dieci grani piccoli successivi, recita dieci Ave Maria, mantenendo la mente e il cuore focalizzati sul mistero che stai meditando.
- Al termine della decina, sul grano grosso successivo, recita un Gloria al Padre.
- È consuetudine aggiungere la preghiera di Fatima: “Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia”.
Si prosegue in questo modo per tutte le cinque decine, annunciando un nuovo mistero per ciascuna.
La conclusione: le preghiere finali
Al termine delle cinque decine, si recitano le preghiere conclusive. La più comune è la Salve Regina, un antico inno mariano.
Si può poi continuare con le Litanie Lauretane, una serie di invocazioni alla Madonna. Infine, si conclude con un’ultima preghiera e il Segno della Croce.
Recitare il Rosario può sembrare complesso all’inizio, ma con la pratica diventerà un’abitudine che porta pace e riflessione nella vita di ogni giorno. Non è necessario affrettarsi; ogni parola ha un suo peso e un suo significato. È un invito a rallentare e a dedicare un tempo prezioso alla propria spiritualità.
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