Un recente episodio raccontato su TikTok ha acceso i riflettori sui potenziali rischi legati all’acquisto di vestiti usati. Un giovane influencer, molto seguito sulla piattaforma, ha raccontato di aver sviluppato una seria infezione della pelle dopo aver indossato capi comprati in un negozio dell’usato senza prima lavarli.

Nel video, l’adolescente mostra evidenti segni cutanei come vesciche e gonfiori, e avverte i suoi follower sull’importanza di disinfettare adeguatamente gli indumenti di seconda mano. Secondo quanto riferito, l’infezione potrebbe essere stata causata da un fungo trasmissibile anche tramite contatto indiretto, come nel caso dei vestiti contaminati.
L’allarme è stato confermato anche da esperti del settore. Frances Kozen, docente presso la Cornell University, ha spiegato che molti abiti di seconda mano possono contenere residui di sostanze chimiche, come ammorbidenti, agenti antimuffa o trattamenti idrorepellenti, che possono provocare reazioni allergiche o dermatiti.
Il dermatologo newyorkese Charles Puza ha sottolineato l’importanza di lavare accuratamente ogni capo prima dell’uso: “Ci sono molte sostanze indesiderate che possono restare intrappolate nei tessuti, e che non dovrebbero mai entrare in contatto diretto con la pelle”.
Anche i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno ribadito la necessità di igienizzare vestiti, asciugamani e biancheria usati da altri, citando la tigna come uno degli esempi più comuni di infezione trasmissibile attraverso tessuti non disinfettati.
Consigli per chi acquista abiti usati
Se ami il vintage o preferisci il second-hand per una scelta sostenibile, ecco alcune precauzioni fondamentali:
- Lava sempre i vestiti a temperature elevate (quando possibile).
- Usa disinfettanti specifici per tessuti.
- Evita di indossarli prima del lavaggio, anche solo per provarli.
- Fai attenzione a pruriti, arrossamenti o vesciche dopo l’uso.
Un semplice gesto di prevenzione può evitare problemi di salute e garantire una moda più sicura e consapevole.