Introduzione: dal web al metaverso, il salto più grande di Internet
Negli ultimi anni una parola è entrata con forza nel linguaggio tecnologico e nei titoli di giornale: metaverso.
Un termine che promette di rivoluzionare Internet, trasformando lo schermo del computer in uno spazio tridimensionale e interattivo dove potremo incontrarci, lavorare e perfino vivere esperienze digitali più reali del reale.
Ma cos’è davvero il metaverso? Una moda passeggera, un sogno futuristico o una nuova tappa inevitabile dell’evoluzione umana online?

Cos’è il metaverso (in parole semplici)
Il metaverso è un mondo virtuale condiviso, accessibile tramite Internet, dove le persone possono muoversi, interagire e creare usando avatar digitali.
Non si tratta di un singolo spazio, ma di una rete di universi digitali interconnessi, dove realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR), blockchain e intelligenza artificiale si fondono in un’unica esperienza immersiva.
- Esistono universi e mondi paralleli secondo la scienza
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- Metaverso, il nuovo nome di Facebook
Immagina di indossare un visore e:
- partecipare a una riunione con colleghi in un ufficio virtuale;
- fare shopping in un negozio 3D con il tuo avatar;
- assistere a un concerto in diretta accanto a fan di tutto il mondo;
- visitare una città storica ricostruita nei minimi dettagli.
Ecco, questo è il metaverso.
Da Facebook a Meta: l’inizio di una nuova era
Il termine “metaverso” è diventato popolare nel 2021, quando Mark Zuckerberg ha annunciato il cambio di nome di Facebook in Meta, spiegando che l’obiettivo dell’azienda è “costruire il metaverso”.
Da allora, il concetto è esploso: aziende, startup e persino università hanno iniziato a esplorare spazi digitali 3D per la comunicazione, l’educazione e il business.
Secondo McKinsey, il metaverso potrebbe valere oltre 5 trilioni di dollari entro il 2030.
Ma dietro i numeri, c’è una domanda più importante: come cambierà la nostra vita quotidiana?
Vivere nel metaverso: cosa potremo fare
Oggi esistono già piattaforme come Decentraland, Horizon Worlds, Roblox e The Sandbox che offrono un’anteprima di ciò che sarà il metaverso.
Ecco alcune delle esperienze più diffuse:
- Lavoro virtuale: aziende come Accenture e Microsoft sperimentano uffici nel metaverso, dove i team si incontrano tramite avatar e collaborano in ambienti immersivi.
- Gaming immersivo: giochi come Fortnite o VRChat permettono di vivere esperienze sociali e culturali, non solo ludiche.
- Shopping digitale: brand come Nike, Gucci e Balenciaga hanno lanciato negozi virtuali e collezioni per avatar.
- Istruzione e formazione: università come Harvard e Stanford stanno testando aule in VR, dove gli studenti possono “entrare” nei concetti studiati.
- Eventi e concerti virtuali: artisti come Travis Scott o Ariana Grande hanno già suonato davanti a milioni di spettatori virtuali.
Il metaverso, in sostanza, promette di portare Internet dentro la nostra realtà sensoriale.
Realtà virtuale e realtà aumentata: i due pilastri del metaverso
Il metaverso si regge su due tecnologie chiave:
- Realtà Virtuale (VR): crea mondi completamente digitali dove l’utente è immerso al 100%.
- Realtà Aumentata (AR): sovrappone elementi digitali al mondo reale, come filtri omappe interattive.
Con l’arrivo dei nuovi Apple Vision Pro, Meta Quest 3 e Sony PS VR2, il confine tra reale e virtuale diventa sempre più sottile.
Non è più fantascienza: è un nuovo modo di percepire lo spazio e il tempo.
L’identità digitale: chi siamo nel metaverso?
Nel metaverso, non ci rappresentiamo con foto o username, ma con avatar tridimensionali che possono somigliare a noi — o essere completamente diversi.
Questo apre nuove domande sull’identità:
- Siamo la stessa persona nel mondo reale e in quello virtuale?
- Cosa succede quando viviamo più tempo come avatar che come esseri fisici?
La psicologia digitale studia già gli effetti del metaverso sull’autostima, sull’empatia e sulle relazioni.
Alcuni esperimenti mostrano che cambiare il proprio aspetto virtuale può modificare anche il comportamento reale — un fenomeno chiamato effetto Proteus.
I rischi del metaverso: privacy, sicurezza e dipendenza
Come ogni rivoluzione tecnologica, anche il metaverso porta con sé rischi concreti:
- Privacy: i dispositivi VR raccolgono enormi quantità di dati, dai movimenti oculari alla voce.
- Cyberbullismo e molestie virtuali: gli avatar non eliminano i problemi sociali, anzi possono amplificarli.
- Speculazioni digitali: l’acquisto di terreni o oggetti virtuali tramite NFT ha già creato bolle economiche.
- Dipendenza psicologica: vivere troppo nel mondo virtuale può alterare la percezione del tempo e delle relazioni.
Per questo, molte aziende stanno sviluppando regole etiche e sistemi di sicurezza digitale per rendere il metaverso un luogo più sicuro e inclusivo.
Il metaverso nel lavoro e nell’economia
Secondo PwC, il metaverso non sarà solo un gioco o un passatempo, ma una nuova economia digitale.
Le aziende stanno già investendo in:
- Formazione immersiva per i dipendenti.
- Uffici virtuali per ridurre i costi fisici.
- Eventi ibridi che combinano presenza reale e digitale.
Si parla di una nuova figura professionale: il “meta-architetto”, cioè chi progetta spazi virtuali come fossero edifici reali.
E nascono anche agenzie immobiliari del metaverso, dove i terreni digitali si vendono a prezzi da capogiro.
È davvero il futuro di Internet?
Gli esperti si dividono.
C’è chi vede il metaverso come la prossima evoluzione del web, destinato a diventare un ambiente tridimensionale e sensoriale (il cosiddetto Web 3.0 immersivo).
Altri, invece, lo considerano una bolla mediatica, destinata a ridimensionarsi come i primi social network o i mondi virtuali dei primi anni 2000.
La verità, probabilmente, è nel mezzo: il metaverso non sostituirà Internet, ma lo completerà, offrendo nuove modalità di interazione, educazione e intrattenimento.
Conclusione: reale o virtuale, il futuro sarà ibrido
Che lo amiamo o no, il metaverso rappresenta una nuova frontiera della presenza umana online.
Non si tratta solo di tecnologia, ma di cultura, di identità e di relazione.
Forse non passeremo tutta la vita nei mondi virtuali, ma di certo passeremo parte della nostra vita anche lì.
Il futuro non sarà “reale” o “digitale”: sarà ibrido.
E come sempre, dipenderà da noi decidere come usarlo — per alienarci o per connetterci meglio.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!




