Cosenza, Mattarella all’Unical: “Il Mezzogiorno è decisivo”

VEB

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella stamattina, 6 febbraio, è arrivato all’Unical (Università della Calabria), per partecipare alla cerimonia dell’inaugurazione dell’anno accademico.

Il Capo dello Stato, accompagnato dai Ministri dell’Interno Marco Minniti e della Pubblica istruzione Valeria Fedeli, dal sottosegretario all’Economia Tonino Gentile e dalla presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi, è stato accolto dal Senato Accademico e dal coro dell’Ateneo.

Presenti alla cerimonia anche il governatore Mario Oliverio, numerosi sindaci tra i quali Mario Occhiuto, Marcello Manna e Gianni Papasso, rispettivamente di Cosenza, Rende e Cassano All’Ionio.

Fra gli altri partecipanti anche il segretario del Partito democratico della Calabria Ernesto Magorno e la deputata del Pd, Enza Bruno Bossio.

Il Presidente della Repubblica nel suo discorso ha ricordato i fondatori dell’Università, in particolare la figura di Beniamino Andreatta che ha definito un uomo eclettico.

Poi ha parlato dell’importanza della cultura: “La cultura – ha detto Mattarella – passa attraverso il futuro della nostra terra e del Paese, e il ruolo del Mezzogiorno è essenziale e decisivo“.

“Dalla cultura, da cui deriva non soltanto la spinta, le capacità per impegnarsi nella vita sociale, deriva anche una grande concezione rigorosa di legalità e anche la possibilità di immaginare, progettare, suggerire indicazioni anche generali di comportamento alle istituzioni”.

Sull’importanza dell’Unical per lo sviluppo del territorio si è soffermato il Rettore dell’Università della Calabria, Gino Crisci, il quale nel suo intervento tra l’altro ha detto:

“La Calabria, prima della nascita delle sue attuali tre università, e in particolare di questo ateneo, rappresentava una regione che potremmo paragonare a un terreno desertico, dove non cresceva nulla per mancanza di un suolo fertile. Era necessario preparare il terreno per la semina, per offrire ai giovani la possibilità di crescere in un ambiente produttivo”.

Poi il Rettore ha ricordato che l’Università Calabrese ha investito molto nella internazionalizzazione tanto che si assiste a un aumento del numero di iscritti stranieri che conferma il trend costantemente positivo degli ultimi anni.

“Le domande di ammissione – ha spiegato il Rettore – sono passate da 440 a 585, in prevalenza in arrivo dall’Asia e dall’Africa, ma anche dall’America e dall’Europa. Di là dai numeri ognuno di questi ragazzi rappresenta una testimonianza di vita che ci arricchisce, favorendo la nostra stessa propensione allo scambio culturale”.

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