Immaginare la tavola di un antico romano potrebbe farci pensare a sontuosi banchetti e coppe di vino traboccanti, un’immagine resa celebre da film e romanzi. Sebbene questo non sia del tutto falso per le classi più abbienti, la realtà quotidiana per la maggior parte della popolazione era ben diversa e, per certi versi, sorprendentemente moderna. Andiamo a scoprire cosa mangiavano davvero i nostri antenati.

Il Pane e la “Puls”: La Base di Tutto
Scordiamoci per un attimo le elaborate portate. La vera colonna portante dell’alimentazione romana erano i cereali. Il pane era onnipresente, disponibile in numerose varianti: dal panis plebeius, più scuro e destinato alla plebe, al panis candidus, più bianco e pregiato per i ricchi.
Prima ancora che la panificazione si diffondesse su larga scala, il pasto più comune, soprattutto tra i ceti bassi e i legionari, era la puls. Si trattava di una sorta di polenta, un porridge salato a base di farro o altri cereali, cotto in acqua e arricchito con ciò che si aveva a disposizione: legumi, verdure, formaggio e, più raramente, piccoli pezzi di carne.
La Sorpresa dei Gladiatori: Un’Alimentazione quasi Vegana
Contrariamente all’immaginario collettivo che li vuole come grandi consumatori di carne per alimentare i loro muscoli, i gladiatori seguivano una dieta prevalentemente vegetariana. Studi recenti sui loro resti ossei hanno rivelato un’alimentazione basata su orzo, legumi e verdure. Questo regime alimentare, ricco di carboidrati, garantiva loro l’energia necessaria per i duri allenamenti e i combattimenti nell’arena. Erano soprannominati “Hordearii”, ovvero “mangiatori d’orzo”, proprio per questa loro abitudine. Per recuperare le forze, pare bevessero un “integratore” a base di cenere vegetale, ricco di minerali.
Il “Garum”: Il Ketchup dell’Antichità
Nessun discorso sulla cucina romana sarebbe completo senza menzionare il garum. Questa salsa, oggi forse improponibile per i nostri palati, era l’equivalente del nostro ketchup o della salsa di soia: un condimento universale usato su quasi ogni pietanza, dal pesce alla carne, fino alle verdure.
Ma di cosa si trattava? Era una salsa liquida ottenuta dalla fermentazione al sole di interiora di pesce (soprattutto sgombro e tonno) e pesce salato. Il suo sapore doveva essere forte, salato e ricco di umami. Ne esistevano diverse qualità, dalle più economiche a quelle costosissime, prodotte in vere e proprie “fabbriche” lungo le coste dell’Impero, in particolare in Spagna e Nord Africa.
Banchetti dei Ricchi vs. Pasti dei Poveri
La vera opulenza si manifestava nelle cenae (le cene) dei patrizi. Qui, sdraiati sui triclini, gli ospiti potevano gustare una serie infinita di portate stravaganti. Si andava da piatti esotici come lingue di fenicottero e pavoni serviti con tutte le loro piume, a prelibatezze più particolari come il ghiro farcito, considerato una vera leccornia. La carne, soprattutto cacciagione e maiale, abbondava, spesso cucinata con accostamenti agrodolci, utilizzando miele e aceto.
La tavola della gente comune era molto più frugale. La carne si consumava di rado. La dieta si basava su zuppe di legumi (ceci, lenticchie, fave), verdure di stagione (cavoli, rape, cipolle), frutta (fichi, uva, mele) e formaggi, accompagnati dall’immancabile pane o dalla puls.
Vino per Tutti e Altre Curiosità
Il vino era la bevanda per eccellenza, consumata da tutte le classi sociali, anche se con notevoli differenze di qualità. Non veniva quasi mai bevuto puro, ma allungato con acqua (spesso di mare) e talvolta aromatizzato con spezie, miele (mulsum) o addirittura resina.
Un’altra curiosità riguarda i metodi di conservazione. In assenza di frigoriferi, i romani erano maestri nell’affumicatura, nella salatura e nell’essiccazione di carni e pesci per garantirne la durata. Il miele, oltre ad essere l’unico dolcificante conosciuto, veniva anche usato per conservare la frutta.
Insomma, la dieta degli antichi romani era un mondo variegato, fatto di sapori forti, grandi differenze sociali e soluzioni ingegnose, molto più vicina, nella sua base mediterranea di cereali, legumi e verdure, a un’alimentazione sana di quanto potremmo immaginare.
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