Debito pubblico, perchè è così alto: la verità

VEB

Quando nasce e ha inizio il debito pubblico italiano? Perché è così alto? Quali sono le verità che si nascondono dietro una cifra che non riesce neanche ad essere immaginata dalla mente di un comune cittadino italiano?

Per parlare delle origini del debito pubblico si parte iniziando dal 1861 anno dell’unificazione del regno d’iItalia con un debito che si attesta al 40%, ma se solo ci spostiamo alla fine del 1800 la cifra schizza al 130%.

Questa impennata è dovuta soprattutto alle spese di riunificazione del regno d’Italia, ma anche per la costruzione di un nascente welfare state e la costruzione di infrastrutture pubbliche che serviranno ai cittadini.

Arriviamo così fino al 1914 vigilia della prima guerra mondiale con un debito che cala costantemente fino al 77%, poi inizia la prima guerra mondiale il governo italiano per sostenere la spesa della macchina bellica italiana deve far fronte ad un debito pubblico che si innalza fino a 160%.

Nel 1920 tocchiamo il nostro record fino al 1939 anche qui vigilia della seconda guerra mondiale dove riusciamo ad abbattere drasticamente il debito pubblico ad un 76%, questo è dovuto soprattutto ad una abolizione quasi totale del debito pubblico estero.

Un esempio lampante nel 1925 quando i quattro quinti del debito pubblico nei confronti degli Stati Uniti viene abolito, quindi dagli anni trenta in poi inizia una grande tradizione del debito pubblico italiano e cioè quella di essere circoscritta all’interno della nazione e questo ci darà un grosso vantaggio negli anni a seguire.

Quando però si calcola il debito pubblico bisogna anche valutare il valore dell’inflazione in quel momento storico, per fare un esempio: la variazione dei prezzi ogni giorno quando acquistiamo qualsiasi cosa che ha un prezzo che può modificarsi nel tempo, il fenomeno per il quale questo genere di beni aumenta il suo prezzo viene definito inflazione mentre se il prezzo diminuisce col passare del tempo viene definito il fenomeno come deflazione.

Il pil annuale, prodotto interno lordo, ha una forte correlazione col risultato finale ed è proprio quello che successe nel ventennio che va dagli anni 50 agli anni 70 infatti ci fu una fortissima crescita economica che permise all’Italia di arrivare tra i primi paesi industrializzati al mondo.

Il rapporto debito pubblico su pil si mantenne su una cifra costante al di sotto del 35% in questo ventennio aumentando fino al 40% solo agli inizi del 1970, dal 1970 arriviamo al 1981 con un debito pubblico che si sposta dal 40% al 60%, quindi nell’arco di un decennio abbiamo aumentato il nostro debito pubblico di ben 20 punti percentuali.

Nel 1981 ci fu il divorzio tra il governo e la banca d’Italia infatti la banca d’Italia non era più obbligata ad acquistare i titoli di stato stampando moneta così si risolve il problema dell’inflazione però se ne è creato un altro e cioè quello degli interessi sui titoli di stato quindi dagli anni 80 in poi l’Italia affrontò due problemi il primo era il deficit cronico anno dopo anno che il governo non riusciva a tagliare, il secondo era la spesa per interessi che cresceva anno dopo anno.

Negli anni 90 il debito superava il 100% e nel 1994 arriviamo ad un picco per 121%, poi dal 96 al 2000 riusciamo ad avere un surplus in bilancio e ad abbassare i tassi di interesse, grazie ad un percorso di entrata nell’unione monetaria europea e quindi si passa da un 121%  ad un 110% tra il 2000 e 2007.

Infine arriviamo nel 2017 con un debito pubblico pari al 131%, debito che stiamo pagando attualmente.

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