Dichiarata morta per 27 minuti, si sveglia e scrive un messaggio

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Che cosa avviene nel momento tra la vita e la morte? Questa interrogazione, fonte di speculazioni per millenni, continua a incitare un fervido dibattito in ambito sia scientifico che personale.

Dichiarata morta per 27 minuti si sveglia e scrive un messaggio
Foto@Pixabay

Recentemente, l’attenzione si è focalizzata sulle esperienze personali di coloro che hanno “varcato il confine“, come è il caso di Tina Hines.

Nel 2018, Tina è sopravvissuta a un arresto cardiaco grazie all’intervento del marito e dei medici che l’hanno rianimata per ben sei volte mentre era in viaggio verso l’ospedale, accumulando un totale di 27 minuti di “morte.

Al suo risveglio, ha raccontato di aver percepito una realtà altrettanto vivida e autentica come quella terrena, simboleggiata dalle paroleè reale” che ha scritto su un foglio.

Il racconto di Tina include una visione di una figura che credeva fosse Gesù e colori incredibilmente vibranti. Storie come queste, sebbene straordinarie, non sono un unicum. Statisticamente, un numero significativo di individui, compreso tra il 10 e il 20 percento, riferisce di avere esperienze visive o sensoriali in circostanze di morte clinica.

Per gettare luce scientifica su questo fenomeno, gli studiosi hanno iniziato ad analizzare cosa succede nel cervello durante queste esperienze. In un’indagine del 2013 condotta dall’Università del Michigan, i ricercatori hanno osservato un incremento notevole dell’attività cerebrale in ratti in fase di morte, tanto da superare i livelli registrati durante lo stato di veglia.

Il dottor Jimo Borjigin, che ha guidato lo studio, ha notato che questo aumento dell’attività cerebrale nega l’ipotesi prevalente che il cervello diventi meno attivo o addirittura inattivo dopo la morte clinica. In effetti, i risultati suggeriscono il contrario, rivelando un cervello estremamente attivo durante la fase di transizione tra la vita e la morte.

Questi dati sollevano una questione intrigante: le esperienze di pre-morte, come quella vissuta da Tina, potrebbero essere influenzate da queste fluttuazioni cerebrali ad alta frequenza? Mentre la risposta rimane avvolta nel mistero, queste ricerche scientifiche e le testimonianze personali aggiungono un nuovo capitolo nell’eterna discussione su cosa accade nel momento del trapasso, stimolando sia il mondo scientifico che la comunità più ampia a riflettere profondamente sull’interconnessione tra corpo, mente e, forse, lo spirito.

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