Con il diffondersi dei media, ma anche con la globalizzazione e la commistione di culture differenti, sono entrate nel nostro linguaggio comune parole di altre lingue, che ormai hanno del tutto soppiantato i loro equivalenti in italiano.
Ogni giorno “chattiamo” non “messaggiamo”, così come nel pomeriggio facciamo “l’happy hour” e non più “l’aperitivo”.
Ma se invece ci invitano ad un “vernissage”, siamo sicuri di sapere dove andare?
Il termine, di origine francese, tradotto in italiano vuol dire “vernice” e serve a richiamare il mondo a cui si riferisce: il vernissage infatti è l’inaugurazione di una mostra artistica o di un’esposizione.
Prima dell’apertura al pubblico vera e propria, infatti, si è soliti fare una prima inaugurazione con gli amici più intimi, ma anche con artisti, critici, giornalisti: una sorta di anteprima insomma.
Per quanto riguarda l’etimologia più profonda del termine, il vernissage fa riferimento ad un’usanza dell’800 molto in voga tra i pittori e gli artisti, che erano soliti dare le ultime ritoccate ai colori in presenza di amici e familiari più cari, ma anche passare una mano di “vernice” trasparente sui propri quadri, per difenderli dagli agenti atmosferici e da tocchi indesiderati.
I vernissage odierni sono in genere eventi molto glamour, in cui presentare le proprie opere ma soprattutto coltivare le proprie relazioni sociali.