Se finora l’influenza si è tenuta alla larga da voi, questo è il momento in cui dovete prestare più attenzione: in questi giorni, infatti, si sta facendo registrare il temuto picco di contagi, già preannunciato dagli esperti.
E non è affatto un caso che cada proprio in concomitanza coi giorni della merla, giorni tradizionalmente considerati i più freddi dell’anno: gli sbalzi termici, insieme alla frequentazione di luoghi molto affollati, sono la principale causa di contagio.
L’ultimo bollettino settimanale segnala un brusco aumento della sindrome influenzale: dal 14 al 20 gennaio, l’ultima settimana di cui sono disponibili i dati raccolti sul territorio, sono stati stimati circa 570mila casi contro i 430mila della settimana precedente.
Lo stivale è flagellato da nord a sud dal freddo e dovunque è schizzato il numero dei contagiati anche in questa settimana, ma in Lombardia si sta registrando una vera e propria emergenza.
Una stima della Coldiretti parla di 90 mila lombardi a letto con febbre e raffreddore nella terza settimana di gennaio, e tra questi tantissimi sono bambini.
«Siamo nel picco — conferma Edoardo Calderini, primario di terapia intensiva pediatrica alla De Marchi —, in rianimazione siamo strapieni». Sempre occupati i cinque posti, così come i sette del Buzzi e i reparti omologhi di Bergamo e Brescia.
Situazione critica anche a Roma, dove il picco dell’influenza mette in crisi la prima linea degli ospedali. Il giorno più delicato è il lunedì: a causa del sovraffollamento dei pronto soccorso si blocca fino a un’ambulanza su due.
Ricordiamo che da ottobre 2018 sono stati segnalati 125 casi gravi di influenza e un totale di 23 decessi per complicanze dovute al virus.