Droni, presto sarà possibile guidarli direttamente col proprio corpo

VEB

I droni, velivoli radiocomandati con pilota remoto, hanno prepotentemente occupato la stampa informatica nel corso degli ultimi anni.

Questi dispositivi sono stati ampiamente utilizzati nelle guerre più recenti, sia per controllare che bombardare degli obiettivi strategici.

A differenza dei droni militari, i quadricotteri personali e gli aeromobili sono utilizzati da milioni di persone civili provenienti da tutto il mondo, sia per registrare video che per catturare immagini. Negli ultimi anni, i droni vengono utilizzati in numerosi posti di lavoro dal momento che consentono di eseguire compiti difficili e soprattutto costosi.

Dalla ricerca al soccorso, dalla sicurezza alla sorveglianza fino  ad arrivare agli usi puramente ricreativi, l’uso dei droni è quindi sempre più pervasivo e le vendite raddoppiano di anno in anno.

La parola “drone” è il nome comune, e forse improprio, per definire una speciale categoria di oggetti volanti: gli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR). Così come suggerisce la definizione, si parla di dispositivi di varie dimensioni capaci di librarsi in cielo senza necessità di un pilota a bordo, che rimane a terra – o su un veicolo adiacente – armato di radiocomando per dirigerne i movimenti.

Esistono principalmente tre famiglie di droni. I primi sono quelli a struttura a eliche. Si caratterizzano per avere una o più eliche montate sui vari bracci estraibili: queste eliche permettono al drone di comportarsi come un piccolo elicottero.

Ci sono poi i droni a struttura planare che sono più simili agli aeroplani che agli elicotteri, anche perché non sono dotati di eliche, bensì di grandi ali. Servono soprattutto per i viaggia a media distanza, perché possono sfruttare correnti e flussi d’aria.

Ci sono infine gli ibridi, cioè dei velivoli che spesso oltre a volare possono anche andare sulla terra e sull’acqua.

Tutti questi modelli sono comunque sempre pilotati attraverso un Joystick, almeno per ora, perché molto presto ci potrebbe essere una vera e propria rivoluzione.

Un gruppo di ricercatori della EPFL, la Scuola Politecnica Federale di Losanna, in Svizzera, ha infatti sperimentato con successo un sistema che consente a un essere umano di controllare un drone semplicemente tramite i movimenti della parte superiore del corpo, verificando che il sistema è molto più immediato, intuitivo e soprattutto preciso, rispetto all’utilizzo di un joystick.

La sperimentazione è consistita nell’applicare 19 marker in vari punti del torso a 17 persone diverse e poi riprodurre un’esperienza di volo attraverso un visore per la realtà virtuale e uno scenario simulato e  i risultati hanno lasciato stupiti gli stessi ricercatori: lo studio ha infatti evidenziato che sono sufficienti appena 4 dei 19 marker per pilotare efficacemente un drone e con una precisione molto superiore all’utilizzo dei comandi manuali, anche attraverso un percorso a ostacoli.

“Il nostro obiettivo era progettare un metodo di controllo semplice e che permettesse di concentrarsi su obiettivi più importanti, come le operazioni di ricerca e salvataggio”, ha detto la coordinatrice della ricerca, Jennifer Miehlbradt.

Con lei ha collaborato Fiorenzo Artoni, della Scuola Superiore Sant’Anna. “Utilizzare il corpo – ha aggiunto la ricercatrice – dà effettivamente la sensazione di volare, mentre usare un joystick per controllare degli oggetti a distanza non è sempre facile”.

Gli scienziati dovranno naturalmente ancora lavorarci molto per riuscire a rendere la propria tecnologia completamente indossabile e indipendente, ma molto probabilmente non ci vorranno troppi anni prima che arrivi concretamente sul mercato.

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