Se ne sente parlare spesso ma evidentemente ancora oggi molti si voltano per non affrontare il problema, al giorno d’oggi ad esempio i bambini affetti da dislessia, per fortuna, non vengono più considerati semplicemente svogliati o magari distratti, le diagnosi sono aumentate così come le certificazioni nelle scuole, cresce dunque l’importanza degli insegnanti e della famiglia per una maggiore e continua attenzione.
I DSA sono disturbi nell’apprendimento che interessano alcune abilità specifiche che devono essere acquisite da bambini e ragazzi in età scolare.
I disturbi specifici dell’apprendimento comportano la non autosufficienza durante il percorso scolastico in quanto interessano nella maggior parte dei casi le attività di lettura, scrittura e calcolo.
I DSA affliggono bambini e ragazzi che in genere non hanno disabilità o difficoltà particolari, ma possono rendere loro difficile la vita a scuola, se non vengono aiutati nella maniera corretta. I disturbi specifici di apprendimento si verificano in soggetti che hanno intelligenza almeno nella norma, con caratteristiche fisiche e mentali nella norma e la capacità di imparare.
I bambini soggetti con D.S.A. hanno problemi con la memoria a breve termine mentre, generalmente, hanno un’eccellente memoria a lungo termine. Hanno problemi di memoria nei casi in cui l’informazione sia strutturata in sequenza. Ad esempio: imparare i giorni della settimana, i mesi dell’anno, le note musicali, le tabelline o l’alfabeto. Pensano principalmente per immagini. Apprendono rapidamente attraverso l’osservazione, la dimostrazione, la sperimentazione e gli aiuti visuali. Spesso sono molto vivaci e tendono a evidenziare ciò che sanno fare bene per sopperire alla mancanza di ciò che a loro risulta difficile ottenere.
Sono lenti a scrivere, in modo particolare quando devono copiare dalla lavagna, commettono errori, saltano parole e righe, non utilizzano armoniosamente lo spazio del foglio. Molti scrivono con caratteri troppo grandi e/o troppo piccoli e preferiscono scrivere in stampato maiuscolo.
DSA nelle scuole italiane cresce il numero delle certificazioni
Molti bambini con DSA hanno difficoltà a fare i calcoli in automatico, a eseguire numerazioni regressive e le procedure delle operazioni aritmetiche (incolonnamento, riporto, ecc. a causa della difficoltà nella gestione dello spazio sul foglio).
La Legge 8 ottobre 2010, nº 170 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, denominati appunto “DSA”. Il diritto allo studio degli alunni con DSA è garantito mediante molteplici iniziative promosse dal MIUR e attraverso la realizzazione di percorsi individualizzati nell’ambito scolastico.
E a quanto pare sempre più alunni usufruiscono di questi percorsi personalizzati, secondo quanto certifica l’Istat.
Nello specifico, l’Istat conferma l’aumento delle certificazioni, passate negli ultimi dieci anni da 167.804 nell’a.s. 2004-2005 a 234.788 nell’a.s. 2014-2015, con un incremento del 39,9% a fronte addirittura di una diminuzione del numero complessivo degli alunni frequentanti il sistema scolastico.
La dislessia, spiega l’ISTAT, colpisce al massimo l’1,5-3% dei bimbi, mentre i dati scolastici italiani sono 4-5 volte superiori alle previsioni mediche e in aumento; si arriva anche a un 10% di dislessici, ovvero 2 bambini in una classe di 20 alunni.
Per gli esperti però 3 su 4 diagnosi potrebbero essere sbagliate.
Secondo Daniele Novara, pedagogista che dirige il Centro Psicopedagogico per l’Educazione e la Gestione dei Conflitti, non vi sarebbe un corrispettivo aumento di tali disturbi negli altri paesi europei: il rischio, dice il pedagogo all’Ansa, è di essere in realtà di fronte a eccessi diagnostici, legati alla tendenza crescente di scuole e famiglie a scegliere la via dell’analisi della salute neuropsichiatrica del bambino, piuttosto che andare a indagarne la gestione educativa in famiglia e supportare quest’ultima in modo adeguato.