Il termine gaslighting è entrato nel linguaggio comune, ma la sua vera natura e gli effetti devastanti che il gaslighting psicologico può produrre sono ancora spesso sottovalutati. Non si tratta di un semplice disaccordo o di una lite, ma di una forma subdola e sistematica di abuso emotivo che mira a distruggere la percezione della realtà di una persona, minandone profondamente l’autostima e la capacità di fidarsi, sia degli altri che di sé stessa. È come se qualcuno spegnesse gradualmente le luci della tua mente, lasciandoti nell’oscurità a domandarti se le cose che vedi e senti siano reali.

Cos’è Davvero il Gaslighting? Una Manipolazione Silenziosa
Il nome deriva da un’opera teatrale e da un film classico, Gaslight (in Italia noto come Angoscia), in cui un marito manipola la moglie per farla credere di essere pazza, alterando piccoli elementi dell’ambiente circostante, come l’intensità della luce a gas, per poi negare l’evidenza.
Il gaslighting si manifesta con un insieme di tattiche manipolatorie, spesso ripetute nel tempo, che portano la vittima a dubitare del proprio giudizio, della propria memoria e della propria sanità mentale. Non è un evento isolato, ma un modello comportamentale persistente. Il manipolatore (il gaslighter) nega eventi accaduti, sminuisce i sentimenti della vittima e la accusa di essere “troppo sensibile”, “paranoica” o “pazza”.
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Esempi di frasi tipiche del gaslighting includono:
- “Non l’ho mai detto, te lo sei immaginato.”
- “Stai esagerando come al solito.”
- “Sei troppo emotivo/a, dovresti calmarti.”
- “Hai una pessima memoria.”
Il meccanismo è una distorsione costante della realtà che, passo dopo passo, erode le fondamentà dell’identità della vittima.
L’Impatto sull’Autostima: Quando il Giudizio si Sgretola
L’autostima di chi subisce gaslighting è la prima a crollare. Sentirsi dire continuamente che le proprie percezioni sono sbagliate, che le proprie emozioni sono esagerate, o che i propri ricordi sono inaffidabili, porta a una svalutazione cronica di sé. La vittima inizia a:
- Mettere in discussione il proprio valore: Se tutto ciò che si pensa o si sente viene etichettato come “sbagliato”, si inizia a credere di essere inadeguati, non meritevoli o difettosi.
- Perdere il senso di sé: Si smette di fidarsi delle proprie reazioni istintive e si cerca costantemente la validazione o l’approvazione del gaslighter prima di prendere qualsiasi decisione, anche la più semplice.
- Vivere in uno stato di confusione e ansia costanti: La vittima è costantemente in allerta, cercando di decifrare la realtà e di anticipare le mosse del manipolatore per evitare ulteriori attacchi. Uno studio del 2021 sulla rivista Trauma, Violence, & Abuse sottolinea come il gaslighting sia fortemente correlato a sintomi di ansia, depressione e Disturbo da Stress Post-Traumatico (DSPT).
Il danno è profondo perché intacca il senso di competenza personale. La vittima, sentendosi incapace di fidarsi del proprio cervello, può arrivare a credere di meritare l’abuso, o che il gaslighter sia l’unica persona che “capisce” davvero la sua “pazzia”. Questa dinamica crea una pericolosa dipendenza emotiva che rende difficile l’allontanamento dalla relazione tossica.

La Crisi della Fiducia: Un Mondo di Sospetto
Non è solo l’autostima a essere compromessa. Il gaslighting distrugge la fiducia nelle relazioni e nel mondo esterno. Se la persona di cui ci si fida di più (un partner, un genitore, un capo) si rivela essere il carnefice che distorce la realtà, come si può poi fidarsi di qualcun altro?
Gli effetti del gaslighting sulla fiducia si manifestano su diversi livelli:
- Perdita di Fiducia in Sé Stessi: Questo è il nocciolo della questione. Il manipolatore lavora per isolare la vittima, rendendola l’unica fonte di “verità” e spingendola a ritenere che i propri amici e familiari non la supporterebbero o non la capirebbero.
- Diffidenza Interpersonale: Dopo l’esperienza del gaslighting, si diventa ipervigilanti e sospettosi in ogni nuova relazione. Ci si chiede continuamente: “Anche questa persona mi sta manipolando? Posso davvero fidarmi di quello che vedo e sento?” Questa paura può portare all’isolamento sociale, poiché la vittima si ritrae per proteggersi da un potenziale nuovo trauma.
- Incapacità di Distinguere la Realtà dalla Finzione: L’attacco costante alla propria percezione può portare a una dissonanza cognitiva intensa. La vittima riceve messaggi contraddittori – “Ti amo” e subito dopo “Sei pazzo/a” – che rendono impossibile formare un quadro coerente della situazione.
Secondo i dati dell’Alleanza Nazionale per l’Abuso Domestico (NDVH) negli Stati Uniti, la manipolazione psicologica come il gaslighting è una componente comune di molte forme di abuso, con un impatto significativo sulla salute mentale a lungo termine, spesso più difficile da curare del trauma fisico.
Come Ricostruire: Il Lungo Viaggio verso la Guarigione
Riprendersi dagli effetti del gaslighting è un percorso, non una destinazione immediata. Il primo e cruciale passo è riconoscere che si è stati vittima di un abuso, e che non si è pazzi.
- Riconoscimento e Rilevazione: Iniziare a documentare gli eventi – scrivere appunti, tenere un diario delle conversazioni – può aiutare a contrastare l’arma principale del gaslighter: la negazione. Avere prove tangibili aiuta a ristabilire una versione oggettiva della realtà.
- Rafforzare la Rete Sociale: Contattare amici, familiari o professionisti fidati è vitale. Le persone di supporto possono fungere da “test di realtà” e confermare che ciò che si sta vivendo è reale e non frutto dell’immaginazione. L’isolamento è il terreno fertile del gaslighter; il supporto esterno è il suo veleno.
- Lavorare sull’Autostima e sull’Affidabilità: Questo spesso richiede un percorso terapeutico specifico. Lavorare con uno psicologo o psicoterapeuta (come un terapeuta cognitivo-comportamentale o un professionista formato sul trauma) è essenziale per ricostruire la fiducia nelle proprie percezioni e imparare a definire confini sani. Si tratta di riappropriarsi della propria voce e del proprio giudizio.
Citando la psicoterapeuta Robin Stern, autrice del libro di riferimento sul tema, “Il gaslighting è un attacco alla tua realtà. La via d’uscita inizia col credere a te stesso.”
FAQ sugli Effetti del Gaslighting
Qual è il danno principale che il gaslighting provoca?
Il danno più significativo del gaslighting è la progressiva distruzione della fiducia in se stessi e della propria autostima. Questo attacco sistematico mina la capacità della vittima di fidarsi delle proprie percezioni, della propria memoria e del proprio giudizio, portando a confusione cronica, ansia e isolamento.
Il gaslighting può portare a veri e propri problemi di salute mentale?
Sì, l’esposizione prolungata al gaslighting è fortemente associata a gravi problemi di salute mentale. Tra le conseguenze più comuni si riscontrano ansia, depressione clinica, bassa autostima persistente e, in casi estremi, Disturbo da Stress Post-Traumatico (DSPT), a causa del trauma emotivo ripetuto.
Perché è così difficile per le vittime lasciare una relazione in cui c’è gaslighting?
Lasciare una relazione di gaslighting è difficile perché la manipolazione ha creato una forte dipendenza emotiva. La vittima è stata portata a credere di essere inadeguata o pazza, e che il gaslighter sia l’unica fonte di “verità” o stabilità, anche se tossica. Inoltre, l’isolamento riduce il supporto esterno necessario per agire.
Qual è la differenza tra un litigio e il gaslighting?
La differenza cruciale è l’intenzione e il modello. Un litigio è un disaccordo reciproco, mentre il gaslighting è una strategia sistematica e intenzionale per manipolare e controllare l’altra persona. Il gaslighter non cerca una soluzione, ma mira a far dubitare la vittima della realtà per affermare il proprio potere.
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