Non è più fantascienza: gli scienziati britannici stanno preparando esperimenti per “oscurare il sole” e rallentare il cambiamento climatico.
Il governo del Regno Unito ha approvato un ambizioso programma di geoingegneria solare, che prevede il rilascio di particelle riflettenti nella stratosfera per ridurre la quantità di luce solare che raggiunge la Terra.

Come funziona il progetto di geoingegneria solare?
Il progetto, gestito dall’Advanced Research and Invention Agency (Aria), ha ricevuto un finanziamento di 50 milioni di sterline (circa 66 milioni di dollari).
L’obiettivo? Spruzzare particelle di solfato nella stratosfera, tra i 10 e i 50 chilometri di altitudine, creando uno scudo riflettente in grado di:
- Bloccare parte dei raggi solari
- Ridurre il calore globale in modo rapido e a basso costo
Questa tecnologia si ispira ai modelli teorici secondo cui la schermatura della luce solare potrebbe temporaneamente abbassare la temperatura globale.
Tra scienza e fantascienza: i rischi di un futuro “oscurato”
Chi ha visto film come Snowpiercer (2013) avrà già immaginato scenari apocalittici. Tuttavia, gli scienziati assicurano che:
- I test inizieranno in laboratorio, in condizioni controllate
- Solo successivamente saranno effettuati voli stratosferici sperimentali, con rilascio di quantità minime di particelle
Il responsabile del progetto, Mark Symes, ha dichiarato al The Guardian:
“Dobbiamo esplorare ogni opzione per evitare i punti di non ritorno climatici. Servono dati concreti per valutare rischi e benefici della geoingegneria.”
Le critiche: la geoingegneria come arma a doppio taglio
Non mancano le voci contrarie.
Esperti come Michael Mann (Università della Pennsylvania) e Raymond Pierrehumbert (Università di Oxford) mettono in guardia contro l’uso della geoingegneria, definendola:
- Una distrazione dai veri obiettivi, come l’azzeramento delle emissioni di CO₂
- Una potenziale fonte di disastri ambientali, come alterazioni delle piogge, danni ai raccolti o accelerazione dello scioglimento dei ghiacci polari
Uno dei rischi principali è il cosiddetto “termination shock”: se il rilascio di particelle venisse improvvisamente interrotto, la temperatura globale potrebbe aumentare rapidamente, con effetti catastrofici.
Il futuro della lotta al cambiamento climatico: tra innovazione e rischio
Il progetto britannico rilancia un acceso dibattito etico:
Fin dove possiamo spingerci per salvare il pianeta senza creare nuovi rischi?
Mentre la scienza esplora nuove frontiere, il mondo resta in bilico tra speranza e prudenza. Se i test avranno successo, lo “scudo solare” potrebbe diventare una realtà globale. Ma per ora, l’umanità si muove su un terreno ancora inesplorato.